dal nostro inviato
Strasburgo – Il Parlamento europeo ha scelto di porre fine al blocco della cariche di peso contro il Movimento 5 Stelle che era stato imposto fin dall’inizio della legislatura. Nella votazione per sostituire il vicepresidente dimissionario Alexander Graf Lambdsorff, liberale tedesco, è stato eletto Fabio Massimo Castaldo. L’esponente dei 5 Stelle ha ottenuto 325 voti contro i 238 dell’altra candidata, la liberale tedesca Gesine Meissner, che sembrava la favorita per sostituire un proprio collega di partito. La maggioranza necessaria per l’elezione era di 282 voti, quelli validi espressi sono stati 563 più 118 schede bianche. Il sostegno nei suoi confronti è stato ampio e dimostra una convergenza trasversale sul suo nome, aiutato dal fatto che i rapporti tra Ppe e liberali ultimamente non sono più idilliaci e quindi molti popolari hanno preferito il suo nome a quello di Lambdsorff. Il lavoro in commissione Affari Esteri, in cui Castaldo ha dimostrato serietà, lo ha aiutato a superare le diffidenze di molti.
Il Movimento 5 Stelle aspirava a una delle 14 vicepresidenze dall’inizio della legislatura, ma nel 2014 proprio Castaldo fu escluso dalla carica, che solitamente viene distribuita a tutti i gruppi politici, per l’adesione dei grillini al gruppo euroscettico Efdd dell’allora leader dell’Ukip Nigel Farage. Il britannico e i suoi, proprio nella prima seduta dell’Aula, si erano voltati di spalle durante l’esecuzione dell’inno europeo, scatenando forti polemiche e di conseguenza l’ostracismo contro tutti i membri del gruppo nell’elezione a una qualsiasi delle cariche di prestigio dell’Aula. Ai 5 Stelle fu negata non solo la possibilità di essere eletti come vicepresidenti dell’Aula, ma anche come presidenti o vice nelle commissioni parlamentari, e addirittura gli fu impedito di ottenere anche la guida di una semplice delegazione. Il blocco è andato avanti per tutta la prima metà della legislatura ma nel rimpasto di metà mandato si aprì una prima breccia e Laura Ferrara fu eletta nel gennaio scorso vicepresidente della commissione Giustizia, primo riconoscimento del lavoro svolto a Bruxelles e Strasburgo. Ora un rappresentante dei pentastellati potrà anche sedersi sullo scranno più alto del Parlamento europeo, avendo nel 32enne Castaldo una sorta di equivalente di Luigi di Maio in Europa.
Per il leader del movimento, Beppe Grillo, l’elezione dell’esponente pentastellato tra i vicepresidenti dell’Aula a Strasburgo “è il segnale che c’è un’Europa che guarda al futuro”.
https://twitter.com/beppe_grillo/status/930785584280371201
E il diretto interessato, Castaldo parla di “una giornata storica per tutto il M5s”, perché ottiene “un riconoscimento da parte di tanti soggetti politici diversi”. Il neo vicepresidente interpreta la propria nomina come la testimonianza che “in Europa non sono così preoccupati”, e “anzi, tante forze politiche guardano a noi con gli occhi di chi guarda al futuro”, spiega riecheggiando il tweet del proprio leader.