Bruxelles – Vedere come nascono i prodotti e i servizi, e capire come cogliere l’esperienza delle persone che contribuiscono a realizzarli. Ancora, conoscere la storia dell’azienda e i valori che sottostanno al lavoro quotidiano delle persone che ne fanno parte. E soprattutto, capire quanto è dannoso il falso ‘made in’. Tutto questo è il “Pmi day”, la giornata delle piccole e medie imprese, iniziativa che Piccola Industria Confindustria organizza ogni anno dal 2010, in collaborazione con le associazioni di Confindustria per spiegare a studenti e rappresentanti del mondo dell’informazione cos’è e cosa significa il ‘fare impresa’. Una spiegazione che quest’anno diventa ancor più globale. Con il 2017 il “Pmi day” si svolgerà anche negli Stati Uniti e in Belgio. In Europa per tutti l’appuntamento è per domani a Liegi, in collaborazione con la Delegazione di Confindustria a Bruxelles, dove ad aprire le porte agli studenti sarà il Gruppo 4M di Battice. Alla guida del Gruppo è Domenico Petta un imprenditore di origini molisane.
Domenico Petta racconta una delle tante storie di immigrazione ed emigrazione, in particolare quelle che legano Italia e Belgio. Arrivato su suolo belga con la famiglia all’età di 10 anni, oggi è a capo di un Gruppo – 4M – leader europeo nel settore della costruzione di pavimentazioni attraverso l’utilizzo di resine resistenti e di alta qualità. Petta è anche Console onorario di Italia per le Province di Liegi e Lussemburgo, attività per la quale rappresenta una comunità di più di 60mila persone.
Parteciperanno alla visita aziendale una cinquantina di studenti di due scuole secondarie della provincia di Liegi: il Collège de Herve, indirizzo di scienze economiche, e la Scuola politecnica di Verviers, sezione costruzioni/lavori pubblici e grandi opere.
La lotta alla contraffazione sarà il tema di questa ottava edizione di “Pmi day”, allo scopo di attirare l’attenzione dei giovani su un fenomeno che, solo in Italia, ogni anno sottrae circa sette miliardi di euro dal mercato. A tanto ammonta il fatturato del falso nella Penisola, per un business illegale che, ricorda Confindustria Piccola Industria, “sottrae ricchezza al Paese, danneggia il ‘made in Italy’, nostre produzioni, alimenta il lavoro sommerso e il circuito dell’illegalità, mette a rischio la salute dei cittadini”.