Bruxelles – Il matrimonio tra un cittadino extra-Ue e un cittadino comunitario sana anche la situazione di presenza irregolare nell’Unione europea. Lo ha stabilito la Corte di giustizia dell’Ue, precisando contemporaneamente che una naturalizzazione equipara in tutto e per tutto i naturalizzati alle persone nate nello Stato di cui si è acquista la cittadinanza. La sentenza ha una certa rilevanza poiché riguarda una controversia sollevata nel Regno unito, Paese prossimo a lasciare l’Ue e che ha nella difesa degli diritti dei cittadini europei una delle questioni principali da negoziare.
La sentenza riguarda la storia personale di Toufik Lounes, cittadino algerino giunto nel Regno Unito nel 2010, con un visto valido per sei mesi. Dopo sei mesi avrebbe dovuto abbandonare il Paese, ma non l’ha fatto, e vi è rimasto in condizione di irregolarità. Nel 2014 si sposa con una donna nata in Spagna, ma dal 2009 diventata britannica per naturalizzazione. Dopo le nozze, Lounes ha chiesto la carta di soggiorno nel Regno unito, in quanto marito di una cittadina dello Spazio economico europeo. Domanda però respinta.
La Corte di giustizia dell’Ue chiarisce un errore di fondo della vicenda. Nel momento in cui la donna ha acquisito la cittadinanza britannica, la direttiva europea sui diritti dei cittadini e dei loro familiari di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri “non può più disciplinare il suo soggiorno nel Regno Unito e non è pertanto più applicabile alla sua situazione”. Significa che per la signora fa fede il diritto britannico, e che il marito può rimanere nel Regno unito perché sposato a una cittadina britannica. Così facendo vengono sanciti due principi, e cioè che il matrimonio sana la situazione di irregolarità e che non esistono cittadini di serie A e di serie B.
La sentenza, però, non precisa cosa sarebbe successo nel caso in cui la donna non fosse stata naturalizzata. Un pronunciamento di fatto non richiesto, data la situazione specifica, ma che in chiave Brexit sarebbe cruciale per capire cosa succederà ai cittadini Ue e ai loro familiari presenti nel Regno Unito al momento dell’addio britannico.