Bruxelles – Ancora nulla di fatto, oggi a Bruxelles, per il rinnovo dell’approvazione Ue del Glifosato, l’erbicida più venduto al mondo, sviluppato dalla Monsanto e al centro di una controversia scientifica internazionale sulla sua presunta (o probabile) cancerogenicità. La sua autorizzazione alla commercializzazione e all’uso nell’Ue, già prorogata di un anno e mezzo, scadrà il 15 dicembre. La Commissione europea aveva proposto un rinnovo limitato a cinque anni, invece dei 10 originariamente prospettati, agli esperti degli Stati membri, riuniti nel comitato tecnico Ue competente per piante, animali, alimenti e mangimi (Comitato Paff).
Sottoposta al voto, la proposta della Commissione non è riuscita a ottenere il sostegno della maggioranza qualificata (almeno il 55% dei paesi membri rappresentanti almeno il 65% della popolazione dell’Unione), com’era già successo (ma senza voto formale) sulla proposta di rinnovo a 10 anni nella precedente riunione del comitato, il 25 ottobre. Ma il testo non è stato bocciato, non essendoci stata neanche una maggioranza qualificata contraria.
La Commissione europea, notando che comunque la metà degli Stati membri ha votato a favore, e tenendo conto dell’urgenza del caso, intende ora sottoporre la proposta al comitato d’appello (dove gli Stati membri saranno rappresentati “a un livello più alto”, in genere il Consiglio Ue a livello ministeriale), entro la fine di novembre.
A favore della proposta di rinnovo a cinque anni hanno votato 14 paesi: Repubblica ceca, Danimarca, Estonia, Irlanda, Spagna, Lettonia, Lituania, Ungheria, Olanda, Slovenia, Slovacchia, Finlandia, Svezia, Regno Unito, che rappresentano il 36,95% della popolazione Ue. Contro hanno votato nove paesi: Belgio, Grecia, Francia, Croazia, Italia, Cipro, Lussemburgo, Malta, Austria, che rappresentano il 32,26% della popolazione. Si sono astenuti cinque Stati membri: Bulgaria, Germania, Polonia, Portogallo e Romania, rappresentanti il 30,79% della popolazione dell’Unione.
Va ricordato che il commissario Ue alla Salute e Sicurezza alimentare, Vytenis Andriukaitis, si era impegnato esplicitamente, con una dichiarazione alla stampa a margine del Consiglio Agricoltura del 17 luglio scorso, a “non rinnovare l’autorizzazione di questa sostanza attiva senza il sostegno di una maggioranza qualificata degli Stati membri”. Ma di fronte all’impasse attuale, la Commissione potrebbe decidere di andare avanti comunque, avendo il potere di adottare la propria proposta anche in assenza di una maggioranza qualificata favorevole.
D’altra parte, a rafforzare le ragioni dei paesi contrari c’è la posizione del Parlamento europeo, che con una risoluzione votata il 24 ottobre e sostenuta da una forte maggioranza ha chiesto non di rinnovare l’autorizzazione del Glifosato, ma di proibirlo entro cinque anni, eliminandolo progressivamente dal mercato e limitandone l’uso fino al divieto totale dal 2022.
Lorenzo Consoli per Askanews