Bruxelles – Si avvicina il 20 novembre, data nella quale sarà scelta la sede dell’Agenzia europea dei medicinali (detta comunemente ‘del farmaco’) (Ema) che lascerà Londra dopo la Brexit. A scegliere saranno i ministri dei 27 (la Gran Bretagna ovviamente non parteciperà) riuniti nel consiglio Affari generali.
Le candidature sono state presentate prima del 31 luglio sia per Ema, che ne ha avute 19, tra le quali una delle più quotate è Milano, sia per l’altra agenzia, l’Autorità bancaria europea (Eba) che ha ricevuto solo 8 candidature.
Il 20 novembre ci sarà dunque il voto , a scrutinio segreto, cominciando da Ema e poi su Eba.
E’ possibile che ci siano più votazioni, fino a quando una città candidata non avrà avuto la maggioranza. Il sistema di voto punta a favorire la scelta più consensuale, o meno divisiva. Nel primo voto ogni Stato membro ha 6 ‘voting points’: 3 punti per la prima scelta, 2 punti per la seconda e uno per la terza. Perché il voto sia valido tutti i 6 punti devono essere espressi. Se una città riceverà almeno 14 scelte da 3 punti sarà la prescelta, altrimenti le tre più votate (o più in caso di parità) passeranno al secondo turno.
Secondo le previsioni il conto dei voti primo turno richiederà circa 20 minuti.
Nel secondo round ogni Stato ha un voto con un solo punto. Vince chi prende 14 voti, se nessuno prende 14 voti si va a terzo voto tra le due città più votate. Se c’è parità al terzo round, ci sarà l’estrazione a sorte, come deciso dai capi di Stato e di governo che hanno stilato le regole. Difficile dunque prevedere quanto tempo ci vorrà per il voto. Probabilmente un’ora e mezza-due ore per ogni agenzie. In teoria il tutto potrebbe terminare prima delle 20.
Ci sono poi città che corrono per entrambe le agenzie. Se una di queste città vince Ema (la prima per la quale si voterà), viene automaticamente esclusa dalla corsa per Eba.
Alla fine del consiglio Affari generali la presidenza terrà la consueta conferenza stampa, ma si considera la possibilità di comunicare i vincitori anche prima dell’incontro con i giornalisti.
Il voto è segreto e rimarrà tale: sarà reso pubblico solo il risultato finale e le schede saranno distrutte subito dopo lo scrutinio.