Bruxelles – Nell’era del progresso scientifico fermare le nuove tecnologie “non è pensabile”. Sarebbe anti-storico, illogico e controproducente. Perché innovazione e progresso offrono sempre opportunità, anche se l’altra faccia della medaglia è rappresentata dai rischi che le sfide possono porre. Ecco allora la necessità di affrontare il lato meno entusiasmante della robotica, una necessità sentita in particolare da Davide Borrelli, europarlamentare del Movimento 5 Stelle, membro della commissione Commercio internazionale e, da oggi in poi, del nuovo gruppo di lavoro sulla robotica. Il nuovo organismo è stato varato in occasione dell’incontro organizzato in Parlamento europeo sul tema, che ha visto la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni comunitari e delle piccole e medie imprese. L’obiettivo è riunire attorno allo stesso tavolo imprese, mondo della ricerca e mondo della politica per trovare le soluzioni che la modernità richiede. “Non dobbiamo avere paura di questa tecnologia. Umani e umanoidi possono convivere, ma bisogna essere preparati”.
La robotica evoca timori e paure. Si teme che possa generare disoccupazione, nello specifico. E’ una paura giustificata?
“E’ giustificata se non si gestisce questa innovazione. Questa tecnologia non è pensabile fermarla, ma può essere governata e gestita. L’importante è anticipare le problematiche, avere una politica che si attivi prima dei problemi. Non c’è dubbio che in alcuni settori le macchine sostituiranno sicuramente gli uomini, e quindi dobbiamo rimediare, pensare fin da ora a questo e a come dare nuove competenze a chi verrà rimpiazzato”.
Sta dicendo che serve una politica di nuovo apprendistato e di nuova qualifica professionale?
“Sì, certo”.
Ma come si fa? Voi proponete un gruppo di lavoro europeo, ma le politiche del lavoro restano nazionali.
“E’ vero, ma questo percorso di innovazione riguarda tutti. Va gestito in modo corretto in Europa e negli Stati membri. L’Europa può fare da guida, può indicare la direzione da seguire. Per gestire nel modo opportuno questa innovazione occorre riunirsi attorno a un tavolo, e poi con persone di buona volontà nascono le idee”.
Attorno al tavolo siedono anche rappresentanti di Consiglio e Commissione?
“Noi siamo aperti a tutti e invitiamo tutti”.
Ogni quanto si riunirà il gruppo di lavoro? Avete un calendario?
“Ancora non abbiamo un calendario definito. Il gruppo è appena agli inizi, e quindi dobbiamo ancora strutturarlo e istituzionalizzarlo. Potremmo pensare per adesso a una riunione ogni tre mesi, e anche itinerante, con riunioni nei vari Stati membri per favorire la partecipazione dei cittadini europei. Appena sarà tutto strutturato provvederemo a comunicare tutto della nostra attività”.
Perchè rivolgersi solo alle pmi e non anche alla grandi imprese?
“Le grandi aziende hanno meno bisogno di aiuti perché hanno la forza di muoversi autonomamente sul mercato. Comunque oggi c’erano anche rappresentati di grandi imprese, in quanto è comunque importante creare sinergie tra grandi e piccoli”.