Bruxelles – Energia pulita, trasporti, edilizia sostenibile, informatica: ecco le priorità per la ricerca e l’innovazione dell’Ue per il prossimo triennio. Dal 2018 al 2020 le dotazioni previste nel programma quadro dell’Unione europea destinato a questi ambiti, Horizon2020, saranno concentrate sulla lista di priorità individuate a Bruxelles. Si tratta di “un allineamento di Horizon2020 agli obiettivi dell’agenda politica del presidente Jean-Claude Juncker”, spiega il commissario responsabile per la Ricerca e l’innovazione, Carlos Moedas.
Al programma Horizon 2020 gli Stati membri dell’Ue hanno destinato 77 miliardi di euro per il finanziamento di progetti, studi, programmi nell’arco di sette anni (2014-2020). Per gli ultimi tre, le risorse ancora a disposizione (circa 30 miliardi) dovranno essere spese per determinati settori. Le priorità stabilite dalla Commissione sono innanzitutto soluzioni per un futuro a basse emissioni (3,3 miliardi di euro). Due terzi delle risorse per questa voce (2,2 miliardi) saranno destinati a quattro sotto-aree: energie rinnovabili, edifici ad alta efficienza energetica, mobilità elettrica e soluzioni di stoccaggio, compresi 200 milioni di euro destinati allo sviluppo e alla produzione della nuova generazione di batterie elettriche.
Altre priorità di spesa per il triennio 2018-2020 sono digitalizzazione dell’industria e dei servizi (1,7 miliardi), economia circolare (1 miliardo), sicurezza (1 miliardo), immigrazione (200 milioni), sostegno alla ricerca di eccellenza (2,9 miliardi per i ricercatori con idee e progetti ‘migliori’). Ancora, si intende promuovere la diffusione dell’eccellenza attraverso il pieno coinvolgimenti dei Paesi extra-Ue associati a Horizon 2020 ma che ancora non partecipano pienamente al programma (460 milioni), e accelerare la creazione della ‘scienza aperta’ (2,6 miliardi), il sistema di diffusione e condivisione dei risultati scientifici su supporto digitale attraverso archivi on-line comuni (i cosiddetti ‘cloud’).
“L’Europa è leader mondiale nel campo della scienza e della tecnologia e svolgerà un ruolo di primo piano come volano dell’innovazione”, assicura il commissario europeo per la Ricerca, Carlos Moedas, che ricorda orgogliosamente come la ricerca ‘made in Ue’ i ricercatori sostenuti dal programma comunitario Horizon 2020 hanno contribuito a compiere scoperte di rilievo come gli il bosone di Higges e le onde gravitazionali. “Almeno 19 vincitori di premi Nobel hanno beneficiato di finanziamenti dell’Ue per la ricerca prima o dopo essere stati insigniti del premio”, ricorda ancora. Con la definizione del programma di lavoro per i prossimi tre anni, conclude, si intende “offrire ai tanti innovatori europei un trampolino di lancio per diventare società leader a livello mondiale”.