Bruxelles – La European Alliance to Save Energy (Eu-Ase), di cui anche il Kyoto club fa parte, ha lanciato un appello con una lettera al ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, affinché l’Italia prenda una posizione favorevole sulla proposta di revisione della Direttiva sull’efficienza energetica negli edifici (Epbd), che la presidenza estone del Consiglio Ue vuole approvare entro il prossimo 5 dicembre.
“Siamo convinti che sia possibile migliorare l’attuale normativa Epbd – ha commentato Monica Frassoni, presidente di Ee-Ase – ponendo al centro della strategia di transizione energetica dell’Unione europea la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, in gran parte inefficiente dal punto di vista energetico”.
Frassoni specifica poi quattro punti prioritari sui quali si auspica il sostegno dell’Italia e un accordo positivo in sede di Consiglio dei Ministri della Ue: “La definizione di un quadro normativo che favorisca strategie nazionali di riqualificazione degli edifici che siano efficaci e a lungo termine, promuovano gli investimenti privati e incentivino modelli di finanziamento innovativi, come i Contratti di Performance Energetica; Un significativo miglioramento delle disposizioni relative ai sistemi tecnici negli edifici; La definizione di un quadro normativo che prenda in considerazione e favorisca lo sviluppo sia di soluzioni e servizi per il risparmio energetico per i consumatori finali (demand‐side) che soluzioni e servizi per la produzione efficiente di energia (supply‐side); La definizione di un percorso dell’UE al 2050 che sia chiaro e coerente con l’obiettivo di avere un patrimonio edilizio altamente efficiente e de‐carbonizzato”.
Dopo l’11 ottobre, la commissione Industria, ricerca ed energia del Parlamento europeo ha adottato a larga maggioranza la relazione sulla Epbd presentata dall’europarlamentare Bendt Bendtsen. Francia, Germania, Irlanda e Svezia hanno già manifestato il loro sostegno a una revisione ambiziosa della direttiva sull’efficienza energetica.
“L’Italia – ha dichiarato Gianni Silvestrini, direttore scientifico del Kyoto Club – è uno dei Paesi che ha più da guadagnare da un accordo al rialzo nel processo di revisione della direttiva Epbd, che permetterebbe l’avvio di programmi di deep renovation dell’immenso patrimonio edilizio italiano, senza i quali non sarà peraltro possibile raggiungere gli obiettivi previsti dalla nuova Strategia energetica nazionale e dal pacchetto energia clima Ue al 2030 e al 2050 .”
La deep renovation, ovvero la riqualificazione profonda di interi edifici, con riduzioni dei consumi del 60-80%, per Silvestrini “comporta nuove opportunità ambientalmente sostenibili per le aziende dell’edilizia, possibilità di industrializzare gli interventi riducendo i costi, nuovi posti di lavoro e una forte diminuzione delle emissioni di gas a effetto serra”.