Bruxelles – La Commissione europea ha istituito una “polizia etica” per indagare sulle denunce di comportamenti scorretti o di vere e proprie molesti sessuali tra i propri dipendenti. Lo ha spiegato oggi un portavoce dell’esecutivo comunitario, dopo che da giorni si accavallano denunce di comportamenti scorretti da parte di uomini verso donne nei consessi dell’Unione, anche i più alti. Di un paio di giorni fa è la denuncia di due ministre svedesi ora in carica, molestate da colleghi, con palpazioni, anche durante le riunioni di lavoro.
“Da noi in commissione vige la regola della ‘Tolleranza zero’ – ha spiegato il portavoce Alexander Winterstein -. Ogni comportamento inappropriato è censurato, abbiamo regole molto strette, vincolanti. Siamo tutti obbligati ad un comportamento di assoluta integrità”.
Il portavoce informa poi che “esiste un sistema di denuncia formale ed informale”, per proteggere psicologicamente le vittime, “ed abbiamo quella che può essere chiamata ‘polizia etica’, che svolge le inchieste, quando necessario”. Per chi si macchia di colpe, ovviamente, “sono possibili sanzioni”.
Negli ultimi cinque anni, spiegano alla Commissione, ci sono state 13 richieste formali di assistenza l’anno per abusi sessuali, e in media sono state irrogate quattro sanzioni disciplinari l’anno per “comportamento inadeguato”. In totale per la Commissione lavorano circa 33.000 persone.
Denunce di molestie sono giunte anche dal dibattito sul tema che si è svolto questa mattina al Parlamento europeo di Strasburgo. “Siamo uno specchio della società”, hanno denunciato alcune deputate e deputati, mentre altri hanno ammesso che “agli uomini in questo palazzo non è mai successo, come accade alle donne, di essere chiusi dentro ad un ufficio da qualcuno che li molestava o di essere palpeggiati negli ascensori”. La denuncia che è emersa è che “gli strumenti di prevenzione non sono sufficienti: esistono, ma non funzionano e vanno rafforzati”.
Quello che accade dal punto di vista delle prevenzione e della repressione nel Consiglio europeo, sede di alcune delle molestie denunciate dalla ministre svedesi, invece resta avvolto dal mistero. Da due giorni i portavoce dell’Istituzione, pur contattati più volte da Eunews, non hanno ritenuto opportuno fornire alcuna informazione.