Bruxelles – Italia sinonimo di spaghetti? Stereotipo sì, ma anche realtà. Quello italiano è il Paese leader dell’Ue per la produzione di pasta. Fusilli, maccheroni, penne, tagliatelle, e ovviamente loro, gli spaghetti. Nel 2016 in tutto il territorio dell’Unione europea sono state prodotte 5,3 milioni di tonnellate di pasta di ogni tipo e forma, e per quasi tre quarti la produzione era ‘made in Italy’. Il 72% del volume prodotto (3,8 milioni di tonnellate) è tricolore, secondo i numeri Eurostat diffusi oggi. Un dato che non lascia spazio ai dubbi, e lo stesso istituto europeo di statistica lo sottolinea: l’Italia, “non sorprende”, è leader del settore in Europa, contribuendo alla ricchezza non solo culinaria dell’Europa. Il settore della pasta vale 5,7 miliardi di euro, con la sola Italia a fatturare il 69% del valore comunitario (3,9 miliardi).
E naturalmente il nostro Paese è anche il principale esportatore. Delle circa 2,3 milioni di tonnellate esportate nel 2016, il 77% è sempre tricolore. Dove finisce il prodotto simbolo dello Stivale? Principalmente in Germania (362mila tonnellate importate) e Francia (314mila tonnellate), ma tagliatelle, farfalle, mezze maniche, fettuccine e affini piacciono anche in Regno Unito (importazioni di 139mila tonnellate), Paesi Bassi (82mila tonnellate), e Belgio (62mila tonnellate). Per non parlare di Stati Uniti e Giappone, principali clienti extra-Ue per la pasta a dodici stelle: un quinto dell’export extra-comunitario è diretto dall’altra parte dell’Atlantico (167mila tonnellate, pari al 22% del totale venduto fuori dall’Ue), mentre un decimo va nel Paese del sol levante (76mila tonnellate, pari al 10%).