Bruxelles – Quote latte, altra brutta notizia per l’Italia. La proroga di sei mesi oltre il termine fissato dall’Ue per recuperare le multe per le eccedenze prodotte tra il 1995 e il 2002 viola le regole comunitarie, genera una aiuto di Stato illegale che mette il governo nella situazione di dover recuperare le agevolazioni irregolari, pena l’avvio di procedure di infrazione. E’ l’esito della decisione della Corte di giustizia europea in una delle due cause pendenti tra Bruxelles e Roma sulla questione delle quote latte. Nello specifico, la Corte contesta il modo in cui l’Italia ha gestito il recupero delle multe che i produttori lattieri devono pagare per aver munto troppo le loro mucche.
Era stato stabilito che si potesse raccogliere fino al 31 dicembre 2010 le eccedenze registrate fino alla fine del 2002, ma nel 2010 l’allora governo italiano decise per estendere la scadenza di sei mesi. Una decisione presa però senza previo via libera dell’Ue. Ne è nato un comportamento che viola le regole comunitarie. L’Italia avrà adesso la possibilità di recuperare gli aiuti irregolari (da calcolare), ma se non lo farà la Commissione europea avvierà la procedura d’infrazione per mancato recupero di aiuti di Stato illegali. E’ quanto avviene in questi casi, le regole sono chiare.
La decisione presa oggi a Lussemburgo non riguarda l’altra causa tra Italia e Commissione europea sempre per le quote latte. Oggi si contestano aiuti di Stato per gli sforamenti delle quote relative al periodo 1995-2002, l’altra causa riguarda il mancato recupero di 1,3 miliardi di euro di multe per eccesso di produzione tra il 1995 e il 2009.