Bruxelles – I negoziati sulla Brexit possono concludersi in tre modi: “Un buon accordo, nessun accordo o nessuna Brexit”. Parlando al Parlamento di Strasburgo il presidente del Consiglio europeo paventa l’ipotesi che il divorzio tra Londra e Bruxelles possa anche non avvenire. Nei negoziati, ha detto ai deputati, finora “abbiamo mantenuto l’unità” tra i Ventisette, e ora ci sarà quello che il polacco definisce “lo stress test finale” che “se falliremo” allora vorrà dire che le trattative “finiranno con una sconfitta”. Per Tusk gli Stati membri devono “mantenere l’unità al di là della direzione che prenderanno i negoziati”, perché “saremo pronti a ogni scenario se saremo uniti”. Ora, ha continuato “sta a Londra scegliere come finirà, se con un buon accordo, nessun accordo o nessuna Brexit”.
“Noi non negoziamo con spirito ostile”, ha ribadito il presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker, garantendo che l’Europa “vuole un accordo” e che quelli che a Londra non lo vogliono “non hanno amici” nell’esecutivo comunitario. “Vogliamo e avremo un accordo giusto, il non accordo non è una ipotesi di lavoro”, ha concluso.
“L’impasse nei negoziati è determinata dall’impreparazione del governo di Londra”, ha attaccato il capogruppo socialista, Gianni Pittella. Il leader dei conservatori, il britannico Syed Kamal, ha chiesto di “essere più pragmatici”, per “evitare di restare intrappolati in questi negoziati” e ha dato un consiglio ai negoziatori europei: “Più l’Ue parlerà di questioni che stano a cuore al Regno Unito, più il Regno Unito sarà disposto a fare concessioni”.