Bruxelles – La sala stampa del Parlamento europeo a Strasburgo sarà intitolata a Daphne Caruana Galizia, la giornalista e blogger maltese uccisa da un’autobomba il 16 ottobre scorso, forse a causa della sua inchiesta sui Panama Papers. La decisione è stata annunciata dal presidente dell’ Eurocamera Antonio Tajani durante la plenaria. “Era una donna coraggiosa, una grande giornalista. Non ha avuto timore di fare fino in fondo e con coerenza il proprio dovere. Il suo esempio non deve essere dimenticato”, ha detto Tajani esprimendo “vicinanza alla famiglia” della giornalista che, per l’occasione, ha preso parte alla riunione dell’Aula.
“Come presidente, come cittadino, come giornalista, voglio esprimere la mia indignazione per il brutale assassinio che non deve rimanere impunito”, ha continuato il presidente del Parlamento europeo. “Mi aspetto che le autorità maltesi compiano ogni sforzo per fare luce su questa vicenda e ritengo necessario coinvolgere anche Europol, nel quadro di un’inchiesta internazionale dove tutte le forze di polizia possano portare il loro contributo per far condannare i colpevoli”, ha concluso Tajani invitando i parlamentari ad osservare un minuto di silenzio.
“La commissione si rallegra del fatto che il Parlamento abbia intitolato questa sala a Daphne Caruana Galizia, vittima di un attentato orrendo”, ha commentato Margaritis Schinas, portavoce dell’esecutivo rinnovando le condoglianze alla famiglia di Daphne Caruana Galizia.
Non è la prima volta che il Parlamento prende una decisione simile. Nel 2008, i deputati hanno intitolato la sala stampa dell’ Eurocamera di Bruxelles alla giornalista investigativa russa Anna Politkovskaja. Anche lei, come Daphne Caruana Galizia, venne assassinata a causa del suo lavoro.
In Parlamento non si placa la polemica contro il governo e il primo ministro di Malta Joseph Muscat, anche lui tra le molte persone coinvolte in indagini di corruzione. Eva Joly, eurodeputata verde e vicepresidente dell’inchiesta di Panama Papers afferma che “solo indagini approfondite e indipendenti possono ripristinare l’immagine di questo governo e, più in generale, di Malta, dove la corruzione, il segreto e l’impunità sembrano prevalere”.
Secondo Joly “il governo maltese deve dimettersi perché sconvolge lo stato di diritto nel proprio paese. Il modo in cui questo governo ha affrontato il riciclaggio di denaro è in contrasto con la nostra visione comune della democrazia. Chi segnala irregolarità è spaventato, uno di loro ha anche preferito fuggire dal paese”.
Per ripristinare la fiducia nello Stato di diritto, dice l’eurodeputata francese, “chiediamo un’inchiesta internazionale il cui rigore sia al di sopra di ogni dubbio e che sia pienamente coinvolta nelle indagini. Quando lo stato di diritto è in gioco, l’Europa deve agire”.