Bruxelles – Elezioni anticipate a gennaio. E’ questa la nuova tappa delle sfida catalana, così come l’hanno disegnata il presidente del governo spagnolo Mariano Rajoy e il leader socialista Pedro Sanchez. E’ quanto anticipa il quotidiano El Mundo, riportando fonti socialiste e conferma l’ex ministra Carmen Calvo in un’intervista televisiva.
Domani il governo di Madrid si riunirà per decidere sull’attivazione dell’articolo 155 della Costituzione, attraverso il quale gli organi rappresentativi di Barcellona saranno commissariati per portare i cittadini ad un nuovo voto. Rajoy sembra determinato a questa attivazione, poiché ritiene che Carles Puigdemont, il presidente della Generalitat, con le sue minacce sulla dichiarazione di indipendenza, “minacci la Costituzione, le leggi e attenti agli interessi generali della Spagna”, così come prevede l’articolo 155 per poter attivare il commissariamento.
Questa sospensione dell’autonomia porta a elezioni regionali anticipate, che potrebbero svolgersi a gennaio 2018 se il comizi elettorali saranno indetti entro il mese di novembre: entro il 14 per votare il 7 gennaio, o entro il 21 per votare il 14 o ancora entro il 28 per aprire le urne il 21. La data esatta dipenderà anche dall’assolvimento della complessa procedura di commissariamento, che deve essere approvata dal Senato che dovrà, tra l’altro, rivolgere un nuovo, ultimo, appello a Puigdemont perché ritorni sui suoi passi. Questa procedura potrebbe richiedere fino al 27 ottobre, quando, se il presidente catalano non cambierà posizione o non avrà convocato lui stesso le elezioni, si approverà il commissariamento.