Continua Eunews Migrazioni in poesia, con Walt Whitman (1819 – 1892), giornalista e poeta statunitense. Dopo aver fondato il giornale Brookline Eagle, il poeta, nato a Long Island, decide di viaggiare per gli States facendo i lavori più disparati. In questo periodo scrive “Foglie d’erba”, la raccolta di versi che lo conclama come poeta dei valori democratici, e descrive le sue emozioni da viaggiatore in un Paese in procinto di far scoppiare la guerra civile.
“Iniziando da Paumanok”
Guardate nelle mie poesie navigano a battelli a vapore
Guardate nelle mie poesie continuamente giungono gli immigrati e sbarcano
Guardate nel passato, la tenda, gli indiani, il sentiero,
il capanno del cacciatore, la chiatta, la foglia di granturco,
il terreno concesso, la rozza siepe, i villaggi in selvagge foreste,
guardate da un lato il mare d’Occidente, dall’altro lato il Mare dell’Oriente
come sopra i miei versi s’avanzano e ritraggono, come fossero sulle loro spiagge
Guardate nelle mie poesie pascoli e foreste – le bestie docili e
selvagge – oltre il Kaw le mandrie di bisonti innumerevoli che pascolano fra l’erba
alta e riccia
guardate nelle mie poesie le città solide, continentali e vaste,
con strade lastricate, con edifici d’acciaio e di pietra, con incessanti veicoli e commerci,
Guardate le stampatrici a vapore dai molti cilindri – il telegrafo
elettrico che si stende per tutto il continente –
Guardate attraverso gli atlantici abissi,
come le pulsazioni dell’America raggiungono l’Europa
[…]
Guardate me che fra i negozi e i campi degli Stati
mi soffermo ben accetto, abbracciato da tutti giorno e notte