Bruxelles – Se partecipi alle elezioni “poi devi avere il coraggio di assumerti le tue responsabilità”, anche se questo vuol dire allearsi con la Cdu di Angela Merkel contro cui sei sempre stato all’opposizione. In Germania, i Verdi stanno prendendo seriamente in considerazione l’ipotesi di entrare nella cosiddetta coalizione giamaicana con i cristiano democratici e i liberali. Ma non a tutti i costi, assicurano. Parlando in una videochat organizzata dall’eurodeputato Sven Giegold, il leader della Die Grünen, Cem Özdemir, ha spiegato quali sono i punti fermi per rendere concreta la possibilità di un loro ingresso nella coalizione che “non è quella che avevamo sognato”. Primo tra tutti: l’uscita graduale dal carbone come è stato fatto per il nucleare.
“La settimana prossima discuteremo prima con Merkel e poi con i liberali. Si tratta di pre-negoziati per sondare il terreno. A quel punto chiederemo al congresso di votare sull’apertura dei negoziati veri e propri, alla fine dei quali, se troveremo un accordo, lo metteremo ai voti di tutti i militanti del partito”, ha spiegato Özdemir. Il cammino insomma è ancora lungo e difficile, ma non impossibile. Ci sono però dei punti fermi: “Dopo il disastro di Fukushima abbiamo ridiscusso la produzione energetica nel nostro Paese con un programma di uscita graduale dal nucleare e ora dobbiamo fare lo stesso con gli impianti al carbone, per noi è un aspetto cruciale senza il quale non possiamo entrare in coalizione”. Senza un accordo su questo punto “non c’è alcuna possibilità che andremo al governo”, ha sentenziato il leader.
“Questo è un punto su cui dobbiamo ottenere dei risultati e su cui non cederemo, possiamo discutere sul come, anche per il nucleare sono stati fatti tanti compromessi, ma alla fine ci siamo riusciti e siamo stati fedeli alle nostre posizioni”, ha spiegato il capo del Verdi tedeschi al Parlamento europeo, Reinhard Bütikofer, che avrà un ruolo importante nei negoziati.
Per Özdemir è presto per parlare di ministeri, ma la questione, se le trattative continueranno, si porrà e sarà fondamentale perché “discutiamo prima di contenuti ma poi poi dobbiamo capire chi avrà la responsabilità di tradurli in azione”. Ovviamente i Verdi vogliono il ministero dell’Ambiente, ma da solo non basta, precisa il leader, perché “ho imparato dai vecchi governi che se un partner di coalizione è in carica di una politica e un altro di quella opposta le cose non funzionano. Prima l’Spd aveva l’Ambiente, e la ministra Barbara Hendricks era molto brava ma veniva bloccata nella sua azione dai colleghi ai Trasporti e all’Energia”, altri due dicasteri fondamentali per portare avanti politiche di cambiamento ambientale e che per Özdemir pure dovrebbero essere affidati ai Verdi, così come quello dell’Agricoltura, perché fondamentali per portare la Germania “a una trasformazione ecologica”.
“Sull’uscita dal carbone non avremo contro solo la Cdu ma anche i liberali e i sindacati”, ha avvertito Bütikofer che però è determinato a portare avanti questa battaglia. “Ovviamente è un territorio politico sconosciuto per noi e cerchiamo di fare qualcosa mai fatto”, ha ammesso l’eurodeputato che ha definito gli eventuali partner di governo “improbabili”, ma secondo cui però bisogna provarci partendo “dalle nostre priorità”, che “devono essere scritte” in un futuro accordo di governo e che includono politiche sul clima, trasporti, energia e agricoltura. In una possibile coalizione con Cdu e liberali “noi rappresenteremo anche la parte sociale”, ha aggiunto “e ci faremo carico di questioni come l’emergenza abitativa, i bisogni delle famiglie più povere e l’accesso al mercato del lavoro”.