È un estratto de “La ballata del vecchio marinaio ” di Samuel Taylor Coleridge (1772-1834) il componimento selezionato per Eunews Migranti in Poesia di oggi. “La ballata del vecchio marinaio” ( titolo originale “The rhyme of the Ancient Mariner) composta tra il 1797 e il 1798, è considerata il contribuo più significato di Samuel Taylor Coleridge (1772-1834) alle Lyrical Ballads pubblicate nel 798. La prefazione dell’opera, di William Wordsworth è considerata il manifesto del romanticismo inglese. La ballata è una narrazione fantastica che racconta la vicenda d una nave su cui è caduta una maledizione dopo che un marinaio ha ucciso per sbaglio un albatro.
Trascorse il logorio di giorni e giorni.
Ogni gola riarsa e vitreo ogni occhio.
Il logorio di giorni e giorni!
Il vecchio marinaio scorge
qualcosa lontano, tra cielo e mare.
Ed era allo stremo ogni occhio invetrato
guardando ponente scorsi
qualcosa nel cielo.
alla prima mi sembrò una piccola macchia
e quindi una bruma;
si muoveva e muoveva…e prese infine
una certa forma, sì,
una macchia, una bruma, una forma!
E sempre più sotto si faceva:
quasi volesse un elfo marino sfuggire
beccheggiava e virava e bordeggiava.
Come si fa più sotto, gli pare una nave
e a caro prezzo libera la lingua dai ceppi dell’arsura.
Con le gole assetate, con le nere labbra cotte;
non potevamo né ridere né gemere
per la totale arsione rimanevano muti!
Mi morsi il braccio succhiai il sangue ,
e urlai: “Vela! Una vela!”