Bruxelles – Dopo un lungo silenzio, il re di Spagna Felipe VI ha deciso di parlare per condannare il “comportamento irresponsabile” dei separatisti e ribadire che la corona è a favore di una Spagna unita. Neanche una parola sugli scontri, neanche una parola per invitare al dialogo.
In un video messaggio, trasmesso nella serata del 3 ottobre dalle principali reti spagnole, il monarca spagnolo ha detto che la Spagna si trova in una situazione “molto grave” a causa delle autorità catalane che “si sono messe ai margini del diritto e della democrazia e hanno voluto spezzare la stabilità del Paese”.
“Infrangere in modo costante e deliberato la costituzione, che è la base di tutte le nostre istituzioni, è una mancanza di rispetto inammissibile nei confronti dello Stato”, ha esclamato il re con voce ferma e decisa. “Lo stato di diritto è necessario affinché tutti vivano in armonia. Il tentativo catalano di usurpare il potere è totalmente inammissibile”, ha continuato Felipe VI.
A suo giudizio, la consultazione di domenica primo ottobre è stata ingiusta, oltre che illegittima. “Spetta a tutti gli spagnoli (e non solo ai catalani) decidere su questioni di interesse nazionale, trovare un compromesso”, ha sottolineato Felipe VI, come a voler impartire una lezione di uguaglianza alle autorità catalane.
Le sue accuse sono arrivate al termine di uno sciopero generale invocato dai catalani per denunciare le violenze della polizia nazionale. Sul comportamento della Guardia civil e sui 900 feriti che ha provocato, però, il monarca non ha avuto nulla da dire. Nel suo intervento, uno dei pochissimi da quando è al trono, Felipe VI ha voluto solo rassicurare i cittadini sul fatto che vivono “da anni in uno stato democratico, che propone vie democratiche nel rispetto della legge”, respingendo le accuse di franchismo rivolte agli agenti della Guardia Civil e al governo centrale del premier Mariano Rajoy. “Rientra tra le responsabilità dei poteri legittimi garantire l’ordine costituzionale”, ha affermato, ancora, a difesa delle due istituzioni.
“Sono momenti difficili ma riusciremo a superarli. I nostri principi democratici sono forti e solidi”, ha concluso il re secondo il quale non serve dialogare. Bisogna solo ripristinare il funzionamento dello Stato così come era prima della convocazione del referendum.