Bruxelles – Il capo dei Mossos d’Esquadra, Josep Lluis Trapero, dovrà presentarsi in tribunale per rispondere all’accusa di sedizione. Rischia tra i quattro e gli otto anni di carcere.
Il maggiore Trapero, dichiaratamente favorevole all’indipendenza, è stato denunciato dalla procura generale per il mancato intervento dei suoi uomini in una manifestazione del 20 settembre scorso di fronte al Dipartimento dell’economia del governo catalano, nata per protestare contro le perquisizioni che la Guardia Civil stava svolgendo all’interno dell’edificio.
Oltre a Trapero, sono stati indagati anche Jordi Sánchez, presidente dell’Assemblea nazionale catalana, Jordi Cuixart, presidente dell’associazione indipendentista Omnium cultural e il capo della polizia locale Teresa Laplana. La Corte Nazionale ritiene Sanchex e Cuixart responsabili dell’organizzazione del referendum e contesta a Laplana il fatto di non aver fornito aiuto alla Guardia Civil durante la perquisizione, e poi l’assedio, del 20 settembre scorso.
I Mossos d’Esquadra si sono rifiutati di intervenire anche il primo ottobre, giorno del referendum. “Per non aumentare il disordine”, hanno fatto sapere. Madrid però non ci ha mai creduto e ha sempre pensato che il gesto fosse politico.