dal nostro inviato
Strasburgo – I cittadini nella Catalogna sono stati “letteralmente presi in giro dalle autorità regionali, che in maniera del tutto irresponsabile hanno indetto un referendum illegale e che quindi non è valido”. È severo il giudizio di Gianni Pittella sull’operato di Carles Puigdemont e dei sostenitori dell’autodeterminazione della regione spagnola. Per il capogruppo dei socialisti al Parlamento europeo, è “da avventuristi (sic, ndr) soffiare sul fuoco dell’indipendentismo e dell’egoismo regionalista, non si fa avventurismo politico sulla pelle dei cittadini”.
Quella di domenica per Pittella è stata una “giornata triste e dolorosa per la Spagna e per l’Europa”, una giornata in cui il premier Mariano Rajoy “ha dimostrato inadeguatezza a gestire e prevenire una situazione così pericolosa”, non capendo che “non si risolve la questione dell’indipendenza con la polizia o con la forza”. Il frutto è che “le scene di violenza hanno esacerbato ulteriormente gli animi e radicalizzato le posizioni”. Per l’esponente del Pd “l’unica soluzione è politica e passa attraverso rispetto dello Stato di diritto, il dialogo e il confronto”, mantenendo aperta la porta alla possibilità di “rivedere la Costituzione se necessario, come proposto dai compagni socialisti spagnoli”.
Pittella, parlando in conferenza stampa al Parlamento di Strasburgo, ha anche criticato il silenzio dell’Unine europea, in quanto “non si può rimanere in silenzio, l’Ue deve fungere sempre da stimolo a favore di dialogo e conciliazione, soprattutto quando si è in presenza a un chiaro tentativo di sovvertire lo stato di diritto e l’unità precostituita di uno Stato membro”.