Bruxelles – Premessa obbligatoria: non ci sono né promossi né bocciati, di conseguenza non ci sono né vincitori né vinti. Non ancora. Per l’Italia però arrivano buone notizie: Milano è tra le opzioni top per ospitare l’Agenzia europea del farmaco (Ema). La Commissione europea non esprime giudizi, si limita a un esercizio di analisi dei “pro” e dei “contro” di ciascuna città candidata ad accogliere l’organismo Ue, e per ciascuna di essa traccia un profilo. Poi sta a chi legge trarre le conclusioni del lavorio tecnico dei servizi della Commissione. Le conclusioni sono le seguenti: Milano – come detto – è veramente in pole-position per avere l’Ema, se la deve vedere con almeno quattro-cinque concorrenti (Amsterdam, Copenhagen, Vienna-Bratislava e forse Barcellona, che però rischia di pagare la situazione politica incerta), e comunque alla fine la scelta sarà politica. Nessuna sorpresa, dunque, nei pareri espressi a Bruxelles
Non spetta alla Commissione dire chi dovrà ospitare l’Ema dopo che Londra non potrà più trattenerla causa Brexit. L’esecutivo comunitario tiene a ricordarlo. “La decisione spetta ai governi”. Dunque alla politica. Saranno i capi di Stato e di governo a parlarne (al vertice dei leader del 20 ottobre), e i ministri a decidere in via definitiva (al consiglio Affari generali del 20 novembre). Se poi sul piano tecnico-operativo c’è la presenza di più candidati potenziali con grosso modo gli stessi numeri, allora diventa di fatto obbligatoria la via della decisione politica. Quello che in molti ultimamente hanno ripetuto di non volere, ma che di fatto tutti si attendono.
Dunque Milano, Amsterdam, Copenhagen, Vienna-Bratislava e Barcellona. A leggere le valutazioni fatte a Bruxelles viene confermato quanto già sostenuto: sono queste le candidature che da un punto di vista che soddisfano le condizioni tecniche per avere l’Ema. Nessuna di loro risulta perfetta, tutte hanno qualche punto debole, ma questo gruppetto è quello che convince di più. Chi storce il naso su Bratislava, deve ricredersi: Bratislava nella sua candidatura ha previsto di fare sinergia con Vienna. Le capitali Ue non servite dall’aeroporto slovacco possono esserlo con quello viennese, distante mezz’ora di treno o poco più. Un dato di non poco conto, questo. Oltretutto Bratislava è l’unica tra queste cinque città a non ospitare alcun organismo Ue, e il criterio geografico è uno di quelli su cui potrebbe basarsi la scelta.
Tra le altre città candidate Atene, Bonn, Sofia, Varsavia e Zagabria non danno garanzie circa la continuità operativa dell’agenzia. Lo stesso valere per Oporto, che ha espresso “l’impegno” a garantire la continuità, ma l’impegno è una cosa e i fatti sono un’altra. Lille non fornito le informazioni sugli standard di sicurezza della sede che propone.