Roma – “Penso proprio di sì”, sulla Web Tax – l’imposta che punta a tassare i colossi dell’economia digitale là dove fanno profitti, e non più dove stabiliscono la propria sede centrale – si andrà avanti anche con una cooperazione rafforzata, qualora non si riuscisse a trovare in Consiglio il sostegno di tutti i partner. Il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, è determinato nel sostenere le proposte avanzate insieme con la Francia, la Germania e la Spagna in un documento comune (in inglese), offerto come base di riflessione agli altri leader europei.
“Non possiamo accettare che il diritto di stabilimento delle imprese, per i giganti del web, sia concepito come nell’era di queste grandi fabbriche che abbiamo alle spalle”, indica il premier fermandosi con i giornalisti all’ingresso del Vertice straordinario di Tallinn. Tassare le aziende dove avevano la loro base produttiva aveva un senso quando c’erano gli impianti fisici, con centinaia e migliaia di operai, spiega il capo dell’esecutivo. Oggi, con i nuovi modelli di business digitale, aziende che generano enormi volumi d’affari ma non hanno vincoli fisici, sfruttano le differenti condizioni fiscali tra i Paesi per scegliere quello più conveniente dove insediarsi.
È per questo che il primo punto del documento comune riguarda proprio la cornice fiscale da dare alla “Europa digitale”. “Sulla Web Tax c’è una proposta della Commissione europea”, ricorda Gentiloni, e “dobbiamo andare avanti su quella proposta, ma i Paesi devono lavorare anche a una cooperazione rafforzata”. Dopo la cooperazione strutturata permanente sulla difesa, promossa sempre da Francia, Germania, Italia e Spagna, il digitale sembra dunque il secondo terreno sul quale testare l’integrazione a velocità variabili.
il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker ha ribadito, al termine del vertice sul digitale a Tallin, in Estonia, che il prossimo anno verrà presentata la proposta di tassazione sui giganti del settore, come Google o Facebook. “Le tasse vanno pagate dove sono dovute, che sia online o offline”, ha detto Juncker. “Il prossimo anno la Commissione proporrà nuove regole sulla tassazione che assicurino certezza del diritto e equità. Assieme alla possibilità di competere alla pari per tutti”.