Bruxelles – Il sistema delle quote per lo zucchero è arrivato alla sua fine. Dopo quasi 50 anni, l’ultimo sistema di contingenti agricoli ancora in vigore per gestire la produzione nell’Unione europea sparirà dal 30 settembre 2017. La decisione è stata presa di comune accordo dal Parlamento europeo e dagli Stati membri nell’ambito della riforma della Politica agricola comune (PAC) del 2013, in seguito a un processo di riforma e ristrutturazione avviato nel 2006. “La fine del sistema delle quote rappresenta una svolta decisiva per il settore europeo dello zucchero e segna una nuova tappa significativa verso l’orientamento al mercato della politica agricola comune”, ha dichiarato il commissario all’Agricoltura Phil Hogan. Ora, ha sottolineato il commissario, “i produttori avranno l’opportunità di ampliare i loro scambi sui mercati mondiali e, grazie all’opportuno sostegno strategico della Commissione europea (come ad esempio l’Osservatorio del mercato dello zucchero che fornisce informazioni di mercato tempestive e pertinenti), dovrebbero avere ogni possibilità di farcela”.
Finora i diciannove Paesi Ue produttori di zucchero (in quanto coltivatori di barbabietola) hanno potuto produrre al massimo 13,5 milioni di tonnellate di zucchero in totale: per ogni Stato esisteva una quota e lo zucchero prodotto in eccesso poteva solo essere esportato, usato come biocarburante, per altri scopi industriali non alimentari o ancora sottratto dalla quota dell’anno successivo. In questo modo si puntava a fare si che il prezzo non diminuisse troppo rispetto ai costi di produzione.
Adesso per continuare ad aiutare il settore a far fronte a problemi imprevisti sul mercato sarà possibile avvalersi di diverse misure previste dalla Pac tra cui un sostanziale dazio all’importazione nell’Ue (al di fuori degli accordi commerciali preferenziali) e la possibilità di fornire aiuti all’ammasso privato e applicare disposizioni anticrisi, che permetterebbero alla Commissione di prendere provvedimenti in caso di gravi crisi del mercato che comportino un forte aumento o una marcata riduzione dei prezzi di mercato. È inoltre previsto un sostegno al reddito degli agricoltori sotto forma di pagamenti diretti, compresa la possibilità offerta agli Stati membri di fornire un “sostegno accoppiato facoltativo” ai settori in difficoltà, ivi compresa la bieticoltura.
Il prezzo medio dello zucchero dell’Ue ha registrato una ripresa dalla fine del 2016 attestandosi a circa 500 euro per ogni tonnellata e si è mantenuto stabile nel corso degli ultimi mesi. L’Europa è il primo produttore al mondo di zucchero di barbabietola (all’incirca il 50% del totale). Quest’ultimo rappresenta tuttavia soltanto il 20% della produzione mondiale di zucchero: il restante 80% è ottenuto infatti dalla canna. Nell’Unione europea la barbabietola da zucchero viene coltivata prevalentemente nel nord Europa, dove il clima è più favorevole alla sua coltivazione.