Roma – Salta per il momento la ratifica del Ceta, l’accordo di libero scambio tra Ue e Canada, da parte del Parlamento italiano. Il provvedimento aveva già avuto l’ok della commissione Esteri al Senato, poi però il dibattito in Aula era slittato già una volta, prima della pausa estiva, e adesso è stato cancellato dal calendario dei lavori. A deciderlo, la conferenza dei capigruppo, dove ieri, la presidente del gruppo misto in quota Sinistra Italiana, Loredana De Petris, ha presentato una richiesta di rinvio che “è stata accolta anche dagli altri gruppi, e di questo siamo molto soddisfatti”, ha riferito la stessa parlamentare.
A esultare, con Sinistra italiana, è anche il Movimento 5 stelle. Lo slittamento della ratifica “a data da destinarsi”, avvertono i parlamentari pentastellati di Palazzo Madama, è solo un passo. “Non ci fermeremo qui”, minacciano, ma “lavoreremo perché si arrivi al voto contrario dell’Italia” all’approvazione definitiva del Ceta.
Il percorso della ratifica si fa quindi più in salita. La materia, che ha creato delle spaccature anche in un partito liberista come Forza Italia, è assai delicata. Da un lato permangono le resistenze di agricoltori, sindacati e consumatori, dall’altro diventa un problema pure per il governo, che con i numeri in Senato non è disposto a rischiare. Così, anche la ratifica del Ceta sembra destinata al sacrificio sullo stesso altare della legge sullo ‘ius soli’. Almeno per ora.
Particolarmente entusiasti dello slittamento sono gli agricoltori della Coldiretti, tra i più fermi oppositori della ratifica del Ceta. “Il rinvio è il primo risultato di una rivolta popolare contro un accordo sbagliato e pericoloso”, ha affermato Roberto Moncalvo, presidente dell’organizzazione. Il rappresentante dei produttori agricoli rivendica il merito del “pressing fatto da un’inedita ed importante alleanza tra diverse organizzazioni, tra le quali: Coldiretti, Cgil, Arci, Adusbef, Movimento Consumatori, Legambiente, Greenpeace, Slow Food International, Federconsumatori, Acli Terra e Fair Watch”. Tornando ad accusare l’accordo tra Ue e Canada di “legalizzare la pirateria alimentare”, Moncalvo ne chiede la definitiva bocciatura.
Mentre i capigruppo al Senato decidevano il rinvio senza fissare una data in calendario, alla Camera il ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina, difendeva l’accordo nel question time. Il Ceta, per l’esponente dell’esecutivo è un “avanzamento positivo”, perché fa “venire meno dazi, burocrazia e barriere collegate allo sviluppo delle attività produttive agroalimentari italiane”. Una linea condivisa da Federalimentari, che in una recente intervista a Eunews, con il proprio presidente Luigi Scordamaglia ha sottolineato come, una volta attivato in via provvisoria il Ceta, adesso sarà difficile tornare indietro anche a fronte di una mancata ratifica da parte qualcuno dei parlamenti nazionali dei Paesi Ue.