Migrazioni. Il viaggio in poesia di Eunews vi porta, oggi, a scoprire l’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto, poeta e diplomatico italiano, nato a Reggio Emilia nel 1474. Nei versi che seguono Ariosto racconta il viaggio del paladino Astolfo che, insieme a S. Giovanni, arriva nel “regno della luna”. Un regno con “altri fiumi, altri laghi, altre campagne” rispetto a quelli presenti sulla Terra e dove vi sono “ampie e solitarie selve” in cui le ninfe cacciano le belve.
LUDOVICO ARIOSTO
Orlando Furioso, canto XXXIV, stanze 70-72
[…]
Tutta la sfera varcano del fuoco,
et indi vanno al regno de la luna.
veggon per la più parte esser quel loco
come un acciar che non ha macchia alcuna;
e lo trovano uguale, o minor poco
di ciò ch’in questo globo si raguna,
in questo ultimo globo de la terra,
mettendo il mar che la circonda e serra.
Quivi ebbe Astolfo doppia meraviglia:
che quel paese appresso era sì grande,
il quale a un picciol tondo rassimiglia
a noi che lo miriam da queste bande;
e ch’aguzzar conviengli ambe le ciglia,
s’indi la terra e ’l mar ch’intorno spande,
discerner vuol; che non avendo luce,
l’imagin lor poco alta si conduce.
Altri fiumi, altri laghi, altre campagne
sono là su, che non son qui tra noi;
altri piani, altre valli, altre montagne,
c’han le cittadi, hanno i castelli suoi,
con case de le quai mai le più magne
non vide il paladin prima né poi:
e vi sono ample e solitarie selve,
ove le ninfe ognor cacciano belve.
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