Bruxelles – Investimenti, formazione, integrazione con la rivoluzione digitale e creazione di un “marchio Ue”: queste le priorità su cui l’Unione deve insistere per sostenere ed espandere il turismo nel continente. “Il Turismo è un settore chiave per tutti i nostri Stati, da cui dipende il 10% del PIL e della forza lavoro dell’Ue”, ha dichiarato il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, all’apertura degli Stati Generali del turismo europeo nell’emiciclo del Parlamento europeo a Bruxelles. “Parliamo di una vera e propria industria, parte essenziale del mosaico che compone il tessuto produttivo europeo”, ha specificato Tajani che ha voluto ricordare come “turismo, industria ed export siano settori strettamente collegati”, settori che “alimentano l’un l’altro il loro sviluppo”.
L’obiettivo dell’iniziativa è quello di studiare come poter raddoppiare le presenze turistiche in Europa: “Se lavoriamo bene – ha affermato Tajani – abbiamo tutte le condizioni di partenza per poterlo fare, a partire dall’eccezionale patrimonio storico, artistico e culturale che abbiamo”. E in effetti, le previsioni parlano chiaro, indicando che “nei prossimi dieci anno il numero di viaggiatori internazionali raddoppierà”, sopratutto grazie all’emergere di un “nuovo ceto medio con forte capacità di spesa, proveniente soprattutto dall’Asia”. I dati forniti dall’Ambasciatore cinese presso l’Ue parlano di molti milioni di cinesi che si sposteranno nei prossimi anni: un mercato accattivante per l’Ue e che, ha affermato Tajani, “dobbiamo essere in grado di intercettare”. “Dalla Cina vogliamo più turisti e meno dumping nel settore dell’acciaio, della ceramica e delle biciclette”, ha affermato più volte Tajani in una conferenza stampa a margine dell’evento in corso.
Procedere in questa direzione sarebbe inoltre doppiamente vantaggioso, permettendo non solo di “raddoppiare il numero di turisti da qui al 2025”, ma anche di arrivare alla creazione di “5 milioni di nuovi posti di lavoro”. Impieghi che andrebbero, in gran parte, a beneficio dei giovani contribuendo così a combattere la piaga della disoccupazione giovanile in Europa.
Per riuscire a fare ciò, il piano sostenuto presidente del Parlamento europeo, non prevede soltanto di aumentare gli investimenti, promuovere una formazione in linea con le esigenze del settore e governare la rivoluzione digitale, ma anche di puntare alla creazione del “brand europa”. “La prima competizione non è tra noi – ha chiarito Tajani – ma con l’Asia, l’America i Caraibi o il Pacifico” e per attirare più turisti è necessario “unire le forze” e “coordinarsi al fine di valorizzare le diversità”. Secondo il rappresentate dell’organo parlamentare europeo è importante capire che le specificità, i luoghi e le tradizioni dei diversi Stati e delle diverse regioni che attirano i turisti non si trovano in “competizione tra loro”, ma costituiscono una prima chiave d’ingresso sul territorio europeo. Insomma, tra le numerose attrazioni turistiche europee “esiste complementarietà” e sta all’Europa, ora, “promuovere un migliore sviluppo delle infrastrutture e dei servizi come, ad esempio, l’alta velocità”, in modo da facilitare lo spostamento dei turisti da un Paese all’altro, e poter vendere con successo al di fuori dell’Ue il “marchio europa”.
Un’altra priorità essenziale è quella della protezione delle piccole e medie imprese, impiegate nel settore a livello locale che, oggi, sono spesso svantaggiate dalla concorrenza delle grosse piattaforme digitali. E a questo proposito, “completare il mercato unico dei servizi e del digitale, garantendo regole di concorrenza, parità di condizioni e un fisco equo” si rivela un fattore cruciale su cui è necessario insistere.