Migrazioni.Il viaggio in poesia di Eunews vi porta oggi in Inghilterra con un sonetto di William Shakespeare, poeta e drammaturgo nato a Stratford-upon-Avon il 23 aprile 1564. Il testo qui riportato è intriso di sofferenza. Il viaggio è un triste andare e una volta che sarà finito, il poeta dice che si sentirà ancora peggio perché realizzerà quante sono le miglia che lo separano dall’amico. L’animale che è con lui l’ha capito e procede lentamente. Nessuno dei due ha fretta di arrivare.
WILLIAM SHAKESPEARE
Sonetti
Come mi è penoso continuare nel cammino
quando ciò che anelo, fine del mio triste andare,
insegnerà alla quiete e a quel riposo a dirmi
quante son le miglia che mi separan dall’amico.
La bestia che mi porta, stanca del mio dolore,
avanza lentamente per quel peso che mi grava,
come se la poveretta capisse per istinto
che il suo cavalier non ama la fretta che allontana:
non eccita il suo passo il crudele sprone
che talvolta l’ira le affonda nella carne,
a quello fiocamente essa risponde con un gemito,
più penetrante in me del ferro nel suo fianco;
perché il suo sordo gemito richiama alla mia mente
che davanti c’è dolore e alle spalle la mia gioia.