Bruxelles – Italia, Francia, Germania e Spagna sono in prima linea per una revisione ulteriore del sistema di tassazione in Europa. La ragione? Adattare il sistema fiscale all’avvento dell’economia digitale. Questo il principio base di un documento congiunto firmato dai quattro Stati membri dell’Ue e, come riportato da Ansa, fatto circolare a Bruxelles tre giorni prima del vertice di Tallin, dove i capi di Stato e di Governo dell’Ue saranno impegnati a trattare di tematiche e questioni legate al digitale, tra cui, appunto, la web tax.
L’economia digitale ha già trasformato e continuerà a modificare “profondamente” i modelli di business, e con essi anche il “modo in cui il business deve essere tassato”, si legge nel documento in cui i quattro partner hanno rinnovato la necessità di “una profonda revisione dell’attuale sistema di tassazione, per assicurare un fisco efficiente, equo e trasparente”.
È necessario che “lo stesso contenuto, bene o servizio sia soggetto a Iva nello Stato di consumo, senza pensare alla sua natura fisica o digitale”, hanno scritto i quattro chiedendo, dunque, anche un intervento sull’Iva, in aggiunta alla proposta già avanzata di tassare il volume di affari delle imprese digitali. “Non ha senso applicare un doppio standard che, in ultima analisi, altera le condizioni della concorrenza”, hanno spiegato i 4 governi che, in linea con l’approccio dell’Ecofon (Consiglio Economia e finanza dell’Ue), hanno insistito sul bisogno di cambiamenti per garantire che “i profitti tassabili siano attribuiti dove viene generato il valore, per evitare l’erosione della base imponibile e lo spostamento dei profitti (Beps)”.
Il sistema attuale, fondato sullo “stabilimento permanete” delle imprese, non presenta un approccio “adatto al business digitale” e “spiana la strada ad un’evasione sistematica”. L’economia digitale, di fatto, ha una ridotta presenza materiale portando, con ciò, ad una “situazione di mancate entrate per quei Paesi dove le aziende generano profitti in modo remoto”, ovvero “con scarsa o nessuna presenza”.
L’Unione Europea inoltre, secondo i quattro Stati membri, costituisce “il contesto più appropriato per definire un approccio comune che possa agire come leva per una soluzione globale” e per questo, i rispettivi Governi, continuando a sostenere il progresso tecnologico, hanno chiesto al Consiglio di “discutere e decidere in fretta” le misure ritenute necessarie “per affrontare le sfide dellatassazione digitaletassazione digitale”.