Bruxelles – Il 90% degli imprenditori e manager del Nord Est si dichiara contrario all’uscita dall’euro. Per il 95,2% delle imprese la Brexit avrà un impatto limitato o addirittura assente sull’economia di questo territorio, ma produrrà nuovi equilibri politici in Europa (67,4%). Sono alcuni dei dati emersi dall’Opinion Panel che Fondazione Nord Est ha realizzato nelle scorse settimane su un campione di 619 imprenditori rappresentativo del tessuto economico di Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige, stratificato per regione, dimensioni e settore, chiamato a dare un parere sul futuro dell’Europa.
Scenari globali: quali rischi per l’economia del Nord Est?
Per gli imprenditori del Nord Est i rischi principali per l’economia dell’area provengono dall’instabilità globale dovuta a terrorismo e conflitti (39,9%), dalla riduzione degli scambi internazionali (38,6%) e dall’alta volatilità che caratterizza il mercato delle valute, quello delle materie prime e i mercati finanziari (36,3%).
Il 30,9% teme che a livello globale si possano affermare istanze protezioniste che potrebbero colpire l’economia nordestina che, ricordiamo, si caratterizza per una elevata propensione all’esportazione. La Brexit preoccupa solamente il 7,1% degli imprenditori e l’affermarsi dei movimenti populisti il 5,7%.
Brexit, quali effetti si attendono gli imprenditori del Nord Est dall’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea?
La Brexit non sembra preoccupare gli imprenditori nordestini, almeno dal punto di vista dell’impatto sull’economia dell’area. L’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea potrebbe però produrre nuovi equilibri politici a livello continentale (opinione condivisa dal 67,4% degli intervistati). Il 59,1% ritiene che le conseguenze saranno limitate al Regno Unito, il 51,9% crede che ci saranno ripercussioni sugli scambi internazionali, mentre il 42,8% sostiene che Brexit provocherà l’uscita di altri paesi dal processo di integrazione europea. Una percentuale analoga (42,6%) pensa che molte attività economiche abbandoneranno il Regno Unito. Un imprenditore su tre ritiene invece che Brexit produrrà dei vantaggi per il Regno Unito, mentre il 10,8% non si attende alcuna conseguenza.
Brexit. Che effetti produrrà sulle imprese nordestine?
Più della metà degli imprenditori (54,4%) non si attende alcun impatto sulla propria impresa derivante dall’uscita del Regno Unito dall’Ue. Il 40,7% si aspetta degli effetti limitati, il 2,9% significativi e lo 0,5% pesanti.
Europa a due velocità?
Di fronte allo stallo che sta vivendo il processo di integrazione in Europa si è tornati a parlare della necessità di costruire un’Europa a due (o più velocità). A Nord Est tre imprenditori su quattro (76,7%) si dichiarano d’accordo con l’idea delle due velocità e affermano che, quando due o più paesi europei vogliono intensificare lo sviluppo di politiche comuni, essi dovrebbero poterlo fare senza aspettare gli altri paesi.
Euro si o euro no?
Quasi il 90% degli imprenditori nordestini si dichiara contrario all’uscita dall’euro. Il 51,2% ritiene che non si dovrebbe uscire dall’Unione Monetaria perché i problemi italiani non sono riconducibili all’Euro mentre il 36,2% ritiene che l’Euro crei problemi ma che tornare alla Lira sarebbe troppo rischioso. Un imprenditore su 10 ritiene che l’Euro sia solo un danno e si dichiara favorevole all’uscita dell’Italia dal processo di integrazione monetaria.