Bruxelles – La fine delle tariffe di roaming sta avendo successo ma ancora molte persone non sanno di poter viaggiare in un altro Paese membro e usare il proprio smartphone alle stesse condizioni che nel proprio Stato di origine senza alcun costo aggiuntivo, e anzi, spiegano alla Commissione Ue, anche (sempre stando all’estero ma nell’Ue) quando chiamano verso un’altra nazione dell’Unione. Insomma, quando si è in un Paese membro diverso dal proprio, dicono a Bruxelles, “tutta l’Europa diventa casa tua”. Lo stesso vale per Islanda e Norvegia, ma, attenzione, non per la Svizzera.
Un sondaggio della Commissione rivela che il 71% degli europei sa che sono state abolite le tariffe di roaming e la percentuale di cittadini a conoscenza delle nuove norme sale all’86% tra coloro che hanno viaggiato dopo il 15 giugno. Ma questo significa che il 29% degli europei ancora non è a conoscenza di questo cambiamento.
“Questo è un esempio di come l’Ue migliora concretamente la vita dei cittadini europei. Il roaming a tariffa nazionale funziona: i consumatori manifestano il loro apprezzamento, i consumi crescono e la domanda di servizi mobili durante gli spostamenti nell’Ue è molto alta. Un vantaggio sia per i consumatori che per gli operatori”, ha esultato la commissaria all’Economia digitale, Mariya Gabriel.
Secondo il sondaggio, realizzato alla fine del mese di agosto, gli europei hanno iniziato a modificare il loro comportamento nell’uso del telefono cellulare dall’estero. La percentuale di coloro che hanno usato internet in roaming con la stessa frequenza che a casa è raddoppiata tra coloro che hanno viaggiato dopo il 15 giugno 2017 (31%) rispetto a chi ha viaggiato in precedenza. Quelli che invece non hanno mai usato il traffico di dati mobili all’estero, probabilmente perché spaventati per i costi, si è dimezzata dopo il 15 giugno 2017 scendendo al 21%. In generale ormai solo il 12 % dei viaggiatori spegne del tutto il cellulare anche se comunque il 60% del totale ha continuato a limitarne l’uso del cellulare rispetto a quello abituale nel proprio Paese.
Se guardiamo ai dati nazionali risulta che gli italiani sono però tra quelli che meno sono a conoscenza dell’abolizione delle tariffe di roaming: solo il 67% ne è a conoscenza, e siamo sestultimi nella classifica della consapevolezza di questo cambiamento. Le percentuali in Lussemburgo sono dell’87%, il Slovenia dell’86, in Austria e Olanda dell’85. Le percentuali salgono molto tra coloro che sono stati all’estero dopo il 15 giugno e in Italia si arriva all’83%, anche se la percentuale per gli olandesi in questo caso schizza addirittura al 94%. “Stiamo studiando ulteriori campagne informative”, ha fatto sapere la commissaria Gabriel preoccupata del fatto che questo beneficio possa essere perduto per mancanza di conoscenza.