Bruxelles – La Commissione europea propone di destinare 3,3 milioni di euro del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (Egf), per aiutare i 1.610 lavoratori dell call center Almaviva, rimasti disoccupati dopo la chiusura della sede romana del gruppo.
Se la proposta verrà approvata dal Parlamento e dal Consiglio, i 3,3 milioni di euro serviranno a finanziare corsi di formazione e di orientamento lavorativo individuale, tirocini e a fornire supporto a progetti legati alla nascita di nuove start up o realtà imprenditoriali. Oltre a tutto questo, sono previsti anche rimborsi spese per il trasporto e contributi per l’assistenza di persone non autosufficienti. Il costo di queste attività ammonta a circa 5,5 milioni di euro e non verrà interamente coperto dal Fondo di adeguamento alla globalizzazione. Ciò nonostante, i commissari sperano con questo aiuto, di dare il via al reinserimento dei disoccupati di Almaviva.
“La solidarietà è un valore chiave dell’Unione Europea e un modo per dimostrarlo, è appunto aiutare chi ha bisogno”, ha detto Marianne Thyssen, commissaria per lo Sviluppo, gli Affari sociali e la Mobilità dei lavoratori. “Con questi soldi, il reintegro di questi lavoratori nel mondo del lavoro diventa considerevolmente più facile”.
L’Italia aveva fatto domanda per ricevere il finanziamento dopo la chiusura della sede romanda di Almaviva a fine 2016. Pochi mesi prima, il gruppo specializzato in sistemi e soluzioni ICT, si era aggiudicato l’appalto di 4 lotti del bando dell’Ufficio europeo di polizia, per il supporto, l’evoluzione e la gestione del patrimonio applicativo dell’infrastruttura di Europol.