Bruxelles – Le elezioni parziali del Senato francese hanno fatto registrare la prima battuta d’arresto al successo del presidente Emmanuel Macron. Con il voto per il rinnovo della metà dei seggi della Camera alta del Parlamento francese, cala il numero dei senatori di La République en Marche (Lrem). Contrariamente alle aspettative del partito di vedere aumentare la propria presenza in Senato, arrivando a contare tra i 50 e i 60 senatori, Lrem si è ritrovato, dopo il voto di ieri, con soli 28 seggi: uno in meno rispetto prima di fronte ad un consolidamento della maggioranza di centro-destra. “Avremmo voluto fare meglio”, ha ammesso il capogruppo in Senato di Lrem, Francois Patriat, chiarendo, tuttavia, che il partito “non possiede dei grandi elettori” e per questo “le vere elezioni al Senato saranno quelle del 2020, quando otterremo consiglieri municipali, consiglieri regionali e eletti locali”.
È necessario chiarire, di fatti, che in Francia i senatori non vengono scelti dall’elettorato generale, ma da circa 76 mila eletti locali e deputati: cosa che, senza dubbio, non ha favorito il partito del presidente Macron, nato soltanto nell’aprile del 2016 e ancora troppo poco radicato sul territorio.
Cifre non incoraggianti anche per i socialisti, nonostante i danni risultino limitati, con la perdita di 5 seggi e 81 esponenti del partito che rimangono in Senato. A trarre il vantaggio maggiore dal voto di ieri, invece, è stata la destra dei Republicains che ha aumentato di 17 seggi la sua presenza nella Camera alta del Parlamento, arrivando a contare 159 senatori. Il risultato costituisce “un primo avvertimento al presidente Macron”, ha affermato Laurent Wauquiez, candidato alla presidenza del partito di destra.
Il Front National non migliora la sua presenza, e resta a soli cinque seggi.
Il risultato di ieri, tuttavia, non dovrebbe ostacolare in maniera significativa i lavori del presidente Macron, attualmente impegnato nella promozione di un piano di riforme economiche nel Paese. E a non far perdere del tutto le speranze sul successo del presidente, dopo mesi di tassi di popolarità in calo, sono i risultati di un sondaggio pubblicato ieri dal Journal de Dimanche, secondo cui il 45% dei consultati approva l’operato presidenziale: percentuale in aumento rispetto al 40% del mese scorso.