Bruxelles – Quando si affronta la questione dei bitcoin “bisogna chiedersi quali sono i rischi materiali per l’economia”. Parlando in audizione al Parlamento europeo, il presidente della Bce mario Draghi ha affermato che ci sono 3 cose da tenere in considerazione quando si analizza l’utilizzo di questa moneta elettronica, il cui uso sta crescendo anno dopo anno: “La grandezza, l’accettazione da parte degli utenti e l’impatto sull’economia reale”. Esaminando tutti e tre i criteri “si direbbe che è veramente prematuro considerarla come uno strumento di pagamento per il futuro”, e quindi come una valuta a tutti gli effetti, ha sentenziato il banchiere. “Dobbiamo pensarci ancora, la Bce non ha avuto ancora una discussione” sul tema, ha affermato Draghi specificando che comunque “non sarebbe in nostro potere proibire o regolamentare”, i bitcoin. In ogni caso, ha ripetuto, “non abbiamo avuto una discussione su una visione istituzionale”.
Più in generale, per quanto riguarda “queste innovazioni nell’ambito della finanza, non solo i bitcoin”, per Draghi bisogna tenere in considerazione soprattutto “la potenziale fragilità rispetto ai cyber rischi”, alla possibilità di attacchi hacker, è su questo punto che la Banca centrale europea “si sta focalizzando” e questo “vale anche per altre innovazioni” nel mondo della finanza.
A livello mondiale il dibattito è aperto con la Cina che sta conducendo una strenua battaglia per vietarli mentre alcuni Paesi, come il Giappone, che sarebbero più propensi a regolamentare questa criptomoneta creata da uno sconosciuto nel 2009.