Bruxelles – L’Unione Europea non si vuole sporcare le mani sulla questione spagnola che da mesi ormai rimbalza su tutti i quotidiani internazionali e ieri, forse, ha vissuto una delle giornate più buie degli ultimi anni. A Bruxelles, in effetti, tutto tace: niente dichiarazioni, niente commenti e a quanto pare, non vengono nemmeno date risposte a chi fa domande. “La prima che cosa che ho fatto ieri è stato scrivere al presidente e al primo vicepresidente della commissione europea Jean-Claude Juncker e Frans Timmermans – ha affermato Amadeu Altafaj, il rappresentante del governo catalano presso l’Ue, aggiungendo: “So che sono in corso molte questioni importati in questi giorni, specialmente a New York, ma sto ancora aspettando una risposta”.
Altafaj ha detto di conoscere bene la linea dell’esecutivo europeo sulla questione del referendum in Catalogna: nessuna interferenza visto che la questione è di ordine “interno” e va risolta “seguendo le linee della costituzione spagnola”. Una linea che, di fatto, rispecchia i silenzi di Bruxelles e che, secondo Altafaj, non fa altro che “accrescere la delusione dei cittadini catalani nei confronti dell’Ue”. “L’impressione generale – ha spiegato – è che nessuno li ascolti, a prescindere dall’essere o meno a favore dell’indipendenza”.
“Questo atteggiamento non è accettabile – ha incalzato il catalano – a maggior ragione visto che la Commissione europea è il guardiano dei trattati tra cui, anche la carta dei diritti fondamentali dell’Ue”. “Capisco che la commissione non voglia immettersi in questioni di tipo nazionale – ha spiegato Altafaj – ma qui si tratta del rispetto di diritti fondamentali e valori chiave dell’Unione”.
Gli avvenimenti di ieri, secondo Altafaj costituiscono “un punto di non ritorno”. “La fiducia dei catalani nei confronti del governo e delle istituzioni centrali ha iniziato a venir meno nel 2010 (con la bocciatura da parte del tribunale costituzionale dello Statuto che avrebbe concesso maggiore autonomia alla regione, ndr), ma ieri si è cancellata del tutto”. E anche se è chiaro che ormai i catalani non si aspettano più passi indietro o cedimenti da parte di Madrid, ha assicurato: “Fino all’inizio del referendum noi rimarremo aperti al dialogo”.
Un dialogo che però, almeno per ora, manca e sembra non essere intenzionato ad essere avviato. Motivo per cui Altafaj ha auspicato un intervento da parte dell’Ue. Un’azione dovuta, secondo il catalano, visto che ad essere in conflitto sono “due governi che fanno parte dell’Unione”. “Quanto può essere difficile per la Commissione dire che incoraggia il dialogo politico?”, si è chiesto infine , quasi del tutto rassegnato, Altafaj.