Bruxelles – Investimenti e cittadini al centro della ricerca e dell’innovazione in Europa. Questo è ciò che vuole promuovere il commissario europeo per la Ricerca e l’innovazione, Carlos Moedas, che ha parlato del grande potenziale che l’Europa possiede nell’ambito della ricerca e sviluppo. “Abbiamo l’opportunità di essere leader”, ha affermato il commissario in un dibattito organizzato da Eni a Bruxelles, ammettendo tuttavia che l’Ue soffre di un “deficit in termini di innovazione”. Un deficit che, se superato, porterà alla creazione di posti di lavoro e a un maggiore sviluppo economico del continente.
Il cuore del problema, ha ribadito più volte il Moedas, è la traduzione della “conoscenza” in “innovazione”: “In Europa non mancano le idee. L’Europa è in una posizione di leadership se si guarda alla creazione di startup e imprese”, ha affermato il commissario chiarendo che ciò che manca, invece, è la “fase di sviluppo”. “Viaggiando ad Amsterdam, Parigi e Berlino si può notare la presenza di imprese straordinarie “, ma perché queste riescano a compiere un salto di qualità sul modello, ad esempio, “dell’americana Tesla” è necessario sostenerle tramite investimenti. Nel settore energetico, ha suggerito il commissario, “bisognerebbe iniziare a spendere meno nei sussidi destinati ai combustibili fossili e investire maggiormente nello sviluppo di tecnologie rinnovabili”.
Oltre alla sfida di tipo economico, Moedas ha parlato anche della necessità di maggiori sforzi a livello politico. “La mia sfida è volgere Horizon 2020 in qualcosa che anche le persone normali e non solo i ricercatori possono comprendere e valorizzare”, ha precisato il commissario secondo cui è necessario portare l’innovazione fuori dai laboratori di ricerca e volgerla a beneficio delle persone, creando progetti che siano di successo non solo tra ricercatori e scienziati, ma anche tra la gente comune. Ciò, si è detto convinto il commissario, non solo darà una spinta alla leadership dell’Ue nel settore, ma “contribuirà alla creazione di un’identità europea”.