Bruxelles – La Commissione Europea ha presentato oggi il ‘pacchetto democrazia”, una proposta legislativa che modifica alcune regole sui finanziamenti ai partiti e alle fondazioni europee, e che semplifica la presentazione delle iniziative dei cittadini, una sorta di versione europea delle proposte di legge di iniziativa popolare.
Per i partiti, aumenterà la quota assegnata sulla base dei voti ottenuti alle elezioni. Attualmente, l’85% del finanziamento è legato alle preferenze conquistate, e la Commissione vuole innalzare al 95% tale soglia, lasciando solo il 5% da spartire tra tutti i partiti a prescindere dai risultati delle urne. Inoltre, ai partiti nazionali, se la proposta sarà accolta con questa formulazione da Parlamento e Consiglio europei, i partiti nazionali saranno obbligati indicare chiaramente, sui loro siti web, il logo e il programma politico del partito europeo cui sono affiliati, oltre che il dato sull’equilibrio di genere tra i propri europarlamentari eletti. Infine, sono contenute delle norme per evitare accessi multipli al finanziamento, una pratica che, sfruttando lacune normative, consente a un singolo esponente di un partito nazionale di istituire più di un partito europeo che può attingere ai fondi.
Sul versante della partecipazione, il pacchetto punta a semplificare la presentazione di iniziative dei cittadini. La Commissione collaborerà più strettamente con gli organizzatori per garantire l’ammissibilità delle domande di registrazione, e diminuiranno i dati richiesti per la presentazione, che verrà facilitata anche grazie a un servizio online gratuito per la raccolta dei dati stessi. La proposta prevede inoltre un abbassamento dell’età per partecipare a un’iniziativa dei cittadini, con il limite che passerebbe dagli attuali 18 ai 16 anni.
Il primo vice-presidente della Commissione Frans Timmermans, nell’esporre i termini del nuovo pacchetto democrazia – annunciato dallo stesso presidente Jean Claude Junker nel discorso sullo Stato dell’Unione – ha sottolineato “l’obbligo di migliorare gli strumenti di partecipazione dei cittadini”, e che “in una società post-paternalistica” occorre “dare conto ai cittadini delle decisioni adottate ai piani alti”. Secondo l’olandese, “la democrazia, anche in Europa, deve essere di tipo partecipativo e non semplicemente rappresentativa, perché la volontà degli elettori è l’unica legge democratica”. A suo avviso, il pacchetto presentato oggi risponde a tutte queste esigenze.