Roma – Allarme per la tutela dei diritti dei cittadini a causa degli effetti della Brexit. Un s.o.s lanciato dal direttore generale per gli italiani all’estero e le politiche migratorie del ministero degli Esteri, Luigi Maria Vignali, sentito in commissione Esteri della Camera.
“I diritti dei cittadini europei vanno tutelati, dobbiamo mettere in sicurezza questi diritti, ma i segnali non sono incoraggianti”, ha detto il dirigente senza mezzi termini. “C’è preoccupazione per quello che sta succedendo nell’ambito dei negoziati per la Brexit: ci sono segnali di preoccupazione sull’esito finale del negoziato legati ad altre dinamiche, ma anche sui diritti dei cittadini ci sono schermaglie negoziali”, ha insistito Vignali.
Al di là di quello che viene considerato “uno dei nodi più importanti”, e cioè il contributo finanziario britannico (si tratta, secondo alcuni conteggi, di 78 milioni di euro che il Regno Unito dovrebbe all’Europa se uscirà nel 2019) Vignali ha ribadito “l’importanza della tutela dei cittadini non solo in termini sostanziali ma anche temporali”.
Lo sguardo è rivolto a tutti i cittadini, ma con una ovvia attenzione ai nostri connazionali, che sempre più vanno all’estero e spesso non sappiamo neanche bene dove, anche se molti vanno in Gran Bretagna, ma senza registrarsi. “Abbiamo avuto negli ultimi cinque anni un milione di nuove iscrizioni all’Aire, l’anagrafe degli italiani residenti all’estero”, ha puntualizzato Vignali. “Nel 2016 sono andati all’estero un minimo di 120 mila italiani,se non addirittura 200-250 mila, secondo altre stime. Si tratta di un flusso importante di cui non si ha consapevolezza e questo è un problema”, ha rimarcato.
“Se il negoziato fallisse almeno i diritti dei cittadini europei vanno tutelati. Dobbiamo fare molta attenzione – ha concluso Vignali-: spingere a una soluzione prioritaria per i cittadini, anche da un punto di vista amministrativo e procedurale: le procedure di riconoscimento devono essere semplificate”.