Bruxelles – L’europarlamentare leghista Mario Borghezio ha presentato un’interrogazione alla Commissione europea riguardo il blocco dei conti del Carroccio, disposto dal tribunale di Genova su richiesta della Procura.
“La magistratura italiana ha paralizzato concretamente l’attività del partito politico privandolo di ogni risorsa economica ed impedendogli di fatto ogni attività, fatto estremamente grave nell’attuale fase pre-elettorale”, ha detto Borghezio. A suo giudizio, la decisione non viola solo l’articolo 49 della Costituzione italiana sulla libera associazione ma anche “i principi fondamentali sanciti dal Trattato Ue, dalla Carta di Nizza e dalla Coorte europea dei diritti dell’Uomo”, motivo per cui anche l’Europa dovrebbe intervenire. “Quali urgenti iniziative intende assumere la Commissione in difesa della libertà politica e dell’ indipendenza economica dei cittadini e dei parlamentari aderenti al partito ‘Lega Nord’, questi ultimi eletti democraticamente anche al Parlamento Europeo?”, ha chiesto nell’interrogazione.
Il blocco provvisorio dei conti nelle banche di Emilia-Romagna, Liguria, Trentino, Veneto e Lombardia è arrivato dopo le condanne in primo grado al fondatore del partito Umberto Bossi e al’ex tesoriere Francesco Belsito, ritenuti colpevoli di aver utilizzato 56 milioni di euro di rimborsi elettorali per spese personali tra cui l’acquisto di alcuni diamanti.
“Vogliono distruggere la Lega. Ma noi siamo indistruttibili! Ci siamo, ci saremo e vinceremo! Forza Lega, forza Matteo Salvini”, ha scritto l’europarlamentare e vicesegretario federale della Lega Nord Lorenzo Fontana su Twitter. Secondo lui, esiste un legame diretto tra la decisione dei magistrati di bloccare i conti e la battaglia anti-immigrati del suo partito. “La Lega sta nel fiero riconoscimento di una comune identità europea che si contrappone all’anima violenta dell’Islam radicale e ne previene l’infiltrazione”, ha detto. “Per questo il tentativo di silenziare una voce libera come la nostra, orchestrato da qualche magistrato, rappresenta oggi non solo un atto antidemocratico, ma anche una condanna per il futuro del nostro Paese”.