Bruxelles – Il Consiglio dell’Unione europea ha rafforzato le sanzioni contro la Corea del Nord, con il recepimento di una risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Si continua così sulla via diplomatica, alternativa alla soluzione militare che sembrava farsi strada dopo il sesto esperimento nucleare di Pyongyang, nei giorni scorsi.
Le nuove misure vietano alla Corea del Nord sia di esportare carbone, minerali di ferro, frutti di mare e piombo, sia di creare nuove entità cooperative o imprese in partecipazione con l’Unione europea. Per quanto riguarda quelle già esistenti, i rapporti non cesseranno ma non saranno ammessi investimenti aggiuntivi. Altre limitazioni riguarderanno poi le banche, la capacità del Paese di generare introiti e quella di accedere al sistema finanziario.
Le sanzioni prevedono poi che i cittadini nordcoreani non siano più assunti nell’Unione Europea. Il motivo: potrebbero generare introiti a sostegno dello sviluppo di missili balistici e dei programmi nucleari. A questo proposito, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha inserito nove persone e quattro entità negli elenchi delle persone ed entità soggetti a congelamento dei beni. Nelle liste ci sono ora 62 persone e 50 entità alle quali vanno sommate le 41 persone e le 6 entità individuate autonomamente dall’UE.