Roma – Sì al ministro delle Finanze europeo, ma affiancato dalla costruzione di una “dimensione sociale” dell’Ue, condizione fondamentale per “ritrovare l’entusiasmo delle opinioni pubbliche” nel progetto comune. È il messaggio che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, consegna agli altri partner europei del gruppo Arraiolos. Da Malta, dove sarà impegnato oggi e domani con i capi di Stato di altri 12 Paesi membri (Austria, Bulgaria, Croazia, Estonia, Germania, Grecia, Lettonia, Malta, Polonia, Portogallo, Slovenia e Ungheria), l’inquilino del Colle interviene nel dibattito sulla governance economica europea all’indomani del discorso del presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker, sullo stato dell’Unione.
“Noi parliamo opportunamente di una nuova architettura dell’Ue, di un nuovo ministro delle finanze, a mio avviso necessario e importante, ma bisogna affiancare a questo” un “indirizzo di politica che attivi strumenti per contrastare disuguaglianze, disoccupazione e sacche di povertà”. Secondo il capo dello Stato, “il libero mercato è indispensabile, ma non può essere il solo mercato a dettare le regole di un modello sociale”. Un modello che in Europa “è fatto di diritti e solidarietà”, prosegue il presidente, e che va ulteriormente “perseguito”.
Mattarella ammette: “Non possiamo rinunciare a innovazione, tecnologia, digitalizzazione, modernità”. Tuttavia, aggiunge, “dobbiamo investire sulla dimensione umana e sul capitale umano”, per “trasformare in opportunità” i cambiamenti causati dal progresso tecnologico. Su questo serve “un’azione concorde e univoca dell’Ue”, avverte.
Qualcuno ha perso o sta perdendo “la capacità di sognare”, lamenta il capo dello Stato, e invece è il momento di “rivitalizzare l’entusiasmo delle opinioni pubbliche, e soprattutto dei giovani, per l’Unione europea”. Per farlo, “una delle strade è la dimensione sociale, di cui ha parlato ieri Juncker”, ha indicato il presidente. Riuscire a costruirla, obbiettivo del prossimo ‘vertice sociale’ che si terrà a Göteborg, è “una delle più importanti condizioni per ritrovare l’entusiasmo delle pubbliche opinioni intorno all’Unione”.
A porre l’accento sulla necessità di un’Ue in grado di dare protezioni sociali è anche il presidente tedesco, Frank-Walter Steinmeier. “L’Europa deve proteggere i suoi cittadini dalle asprezze della globalizzazione”, sottolinea. Anche se, ammette, individuare le soluzioni giuste “genera enormi discussioni in ogni Paese dell’Ue”. Bisogna “tagliare del 25%, e magari anche più, la disoccupazione giovanile”, avverte, altrimenti “rischiamo ulteriori migrazioni tra Paesi europei e una fuga dei cervelli”. O ancora, “quel che è peggio, rischiamo che queste persone non credano più nel sistema europeo”. Al tedesco fa eco la padrona di casa, la presidente maltese Louise Coleiro Preca, secondo la quale “nessuno dei nostri cittadini deve essere lasciato indietro”.