dall’inviato
Strasburgo – Giù le mani da Erasmus! Dal bilancio comunitario non dovranno essere tolte risorse per il programma che più di ogni altro ha contribuito a fare l’Europa, che anzi dovrà essere anche sostenuto da risorse aggiuntive. Iniziative nuove quali i Corpi di solidarietà dovranno essere finanziati con altri programmi. E’ il messaggio, chiaro, che il Parlamento europeo ha mandato a Commissione e Stati membri, approvando la risoluzione per garantire il finanziamento a lungo termine del programma per la mobilità dei giovani. Il dibattito politico sul tema assume il tono dello scontro, dato che su Erasmus+ Parlamento e Commissione hanno idee diverse, con l’Aula che prende la sua posizione politica.
Attualmente Erasmus+ gode di 2,1 milioni di euro di finanziamenti, e si intende garantire che non si ridurcano le risorse. Non solo. L’Aula di Strasburgo suggerisce l’utilizzo di fondi regionali o sociali per “aumentare le sovvenzioni” del programma. Erasmus+, sostengono gli europarlamentari nel testo adottato “dovrà essere ampliato in modo significativo dopo il 2020 per raggiungere gruppi sempre più diversificati di persone”. In tal senso “il bilancio dovrà essere aumentato e bisognerà utilizzare i fondi in modo più strategico”.
L’Aula boccia inoltre l’idea di attingere a Erasmus+ per finanziare programmi quali il Corpo europeo di solidarietà, il servizio civile europeo presentato in pompa magna dall’esecutivo comunitario e sui cui tanto il team Juncker punta. Piuttosto le istituzioni comunitarie dovrebbero concentrarsi su un accordo post-Brexit che consenta la mobilità permanente di studenti e insegnanti tra l’Ue e il Regno Unito. Il richiamo è esplicito nel testo. Non si tratta di un testo vincolante, ma comunque politicamente significativo.