Bruxelles – Un solo presidente per Commissione Consiglio europeo, un’idea suggestiva (ri)lanciata oggi da Jean-Claude Juncker nel suo discorso al Parlamento di Strasburgo, che pur non trovando reali oppositori ha trovato più dubbi che adesioni.
Secondo Janis A. Emmanouilidis, Direttore degli Studi del prestigioso Think tank European policy centre (Epc) di Bruxelles “la fusione delle due cariche è possibile nel quadro del Trattato di Lisbona” e tra l’altro la possibilità fu già discussa durante la Convenzione per la costituzione europea dei primi anni 2000.
Secondo Emmanouilidis però “fondere le due posizioni rafforzerebbe la dimensione intergovernativa dell’Unione, spostando la bilancia dei poteri ancor più in direzione del Consiglio”. La persona che sarebbe presidente delle due istituzioni “sarebbe fortemente influenzata e guidata dagli interessi dei leader nazionali, cosa che potrebbe “minare l’indipendenza e i poteri della Commissione”.
Per lo studioso inoltre si potrebbero creare false aspettative. “La fusione – spiega – farebbe pensare ai cittadini che l’Unione avrebbe un ‘presidente dell’Unione’. Questo creerebbe aspettative che la persona scelta potrebbe non essere in grado di soddisfare, se non sarà equipaggiata di adeguati poteri per perseguire i suoi obiettivi”. Emmanouilidis sostiene infine che “i governo dell’Ue non sembrano pronti, almeno non in questo momento, a spostare altra sovranità nazionale a livello europeo, cosa che sarebbe necessaria per fornire al ‘presidente dell’Ue’ gli strumenti necessari per fare il suo lavoro”.