Bruxelles – Stop ai controlli sul riso in arrivo da Fukushima? No, grazie. A chiedere chiarezza alla Commissione europea sui termini della proposta di accordo di libero scambio con il Giappone presentata lo scorso luglio, è la commissione per la Sicurezza alimentare e la sanità pubblica del Parlamento europeo. “Con l’accordo di libero scambio – ha spiegato in una nota l’europarlamentare dei Verdi, Michèle Rivasi – le esportazioni di riso giapponese verso l’Ue dovrebbero aumentare. E le negoziazioni di libero scambio non possono relegare in secondo piano la salute dei cittadini europei e in particolare dei nostri bambini”. La preoccupazione è legata agli effetti del grave incidente nucleare, che colpì la centrale in prossimità della città giapponese nel marzo 2011.
L’eurodeputato, che ha preso l’iniziativa di presentare un’obiezione contro la proposta di accordo della Commissione che “non rispetta il principio di precauzione”, ha chiarito che “sopprimendo l’obbligo di controllo del riso e dei prodotti della municipalità di Fukushima, si sopprime l’obbligo di analisi di questi prodotti quando questi entrano nell’Ue e quelle, per le autorità giapponesi, di attestare la loro conformità a livello massimo della contaminazione radioattiva”.
E a rischio ci sarebbe soprattutto la salute dei più piccoli, visto che “uno dei prodotti derivati dal riso ritirato dalla lista degli alimenti da sottoporre ai controlli è il riso utilizzato negli alimenti per neonati e destinato ai bambini”, ha specificato l’eurodeputato, chiarendo che “nessun livello di contaminazione è accettabile per queste categorie particolarmente vulnerabili”.
Ciò che la commissione parlamentare intende reclamare all’esecutivo europeo è maggiore “trasparenza” e per questo ha richiesto quali “elementi e criteri sanitari permettono di giustificare la proposta avanzata”.