Bruxelles – La Catalogna si prepara a votare il primo ottobre un referendum sull’indipendenza dalla Spagna. Così ha deciso il parlamento regionale con un difficile voto ieri sera, formalizzando un insanabile contrasto con il governo di Madrid, che ha già annunciato che userà ogni strumento per bloccare la consultazione.
Il leader catalano, Carles Puigdemont, ha firmato un decreto ieri sera, proclamando così ufficialmente il referendum per l’indipendenza. “Nessuno ha l’autorità di toglierci il nostro diritto di decidere”, ha detto dopo la firma. “La Catalogna deciderà il proprio futuro il primo ottobre”, ha aggiunto, invitando i catalani a “costruire uno stato moderno, democratico e libero”. La domanda sulla scheda sarà semplice, e chiederà agli elettori se vogliono che la Catalogna diventi una repubblica indipendente.
In realtà solo 72 dei 135 deputati hanno votato a favore del progetto di legge e 11 si sono astenuti, rispecchiando la spaccatura e le tensioni che esistono anche tra il popolo catalano.
Il governo spagnolo ha ripetutamente affermato che un referendum su questa materia è “illegale” e che impedirà qualsiasi tipo di minaccia all’unità di Spagna.
“Indire un referendum non sarà mai un crimine”, ha detto Puigdemont parlando ai deputati, “il nostro desiderio è di costruire un paese per tutti”. Ma da Madrid la vice premier Soraya Saenz de Santamaria aveva avvertito prima del voto che il governo spagnolo “metterà in moto tutte le iniziative che ci permettono di difendere la Costituzione, la democrazia e la libertà per i catalani e per tutta la Spagna”. La Costituzione spagnola, cui si richiama il governo centrale, stabilisce l’indivisibilità del regno. Oggi il governo si riunisce a Madrid per decidere che passi compiere contro l’iniziativa di Barcellona.