Bruxelles – L’ortofrutticolo torna al centro delle discussioni al Parlamento europeo, e in prima linea sull’argomento si trova l’eurodeputato socialista Paolo De Castro, che insieme al collega dei popolari, Michel Dantin, si è fatto promotore di un’iniziativa organizzata per il lancio del Libro bianco sull’Organizzazione comune dei mercati, redatto dall’Assemblea delle regioni europee frutticole, orticole e floricole. Un’iniziativa servita ad “analizzare i punti di forza e le debolezze” del settore – secondo De Castro, bisognoso di essere “valorizzato dalle politiche per la salute dell’Ue” – ma utile anche per “avere la certezza” che le proposte di emendamento alla legislazione sulle organizzazioni comuni di mercato, inserite nella riforma della Politica agricola comune, siano “considerate strategiche dai territori vocati a queste produzioni”.
L’ortofrutta costituisce un settore particolarmente strategico per l’Ue, con 1 milione e 400mila aziende produttrici, 750mila posti di lavoro e una produzione che rappresenta circa il 21% del valore dell’agricoltura europea. Il mercato ortofrutticolo, in Europa, richiede una maggiore organizzazione dei produttori: “Esiste una forte concentrazione a valle”, ha precisato l’eurodeputato, “con la grande distribuzione che costituisce un partner piuttosto difficile”, e per questo, “servono sforzi maggiori per aiutare i produttori ad organizzarsi in modo migliore”.
Sulla questione, ha assicurato il deputato, “qualcosa stiamo già facendo e abbiamo approfittato del regolamento Omnibus (sulla Pac, ndr) per inserire importanti novità in merito”. “In Parlamento abbiamo votato una proposta ambiziosa” e nel prossimo incontro che vedrà i rappresentanti delle tre Istituzioni discutere sul regolamento, “mi auguro che anche la Commissione e il Consiglio vogliano prestare ascolto alle istanze delle regioni e dei territori a vocazione ortofrutticola”, ha affermato l’eurodeputato socialista.
Altro tema caldo per il settore, che De Castro ha voluto richiamare all’attenzione, è stato quello degli accordi internazionali, per cui risulta necessario “portare avanti il tema della reciprocità”. “In Europa, gli standard di produzione sono molto alti e questo genera costi maggiori per i produttori”, ha spiegato De Castro, e per questo, “non possiamo accettare di aprire i mercati europei a quei Paesi che non rispettano le stesse regole dei nostri produttori”.
Intanto, a Tallin, i ministri dell’Agricoltura europei si sono riuniti oggi per discutere nuove misure sulla gestione dei rischi nelle politiche agricole per il post 2020. “È tempo di affrontare la questione di come aiutare gli agricoltori a essere meglio preparati alle crisi agricole”, ha dichiarato il ministro estone Tarmo Tamm all’apertura dell’incontro in cui si parlerà anche del caso delle uova al Fipronil. “La salute dei cittadini europei è una questione estremamente importante” ha fatto sapere Tamm e per questo “abbiamo invitato il commissario europeo per la Salute e la sicurezza alimentare, Vytenis Andriukaitis, a darci il quadro generale della situazione”.