Bruxelles – L’ultimo esperimento nucleare condotto dalla Corea del Nord ha “innalzato la sfida a un livello mai visto prima”. Lo si legge nella nota dei leader del G7 diffusa in mattinata in coincidenza di nuovi segnali relativi al lancio di un ulteriore missile balistico. “Condanniamo nei termini più assoluti l’esperimento ed esprimiamo solidarietà ai paesi della regione per il comportamento irresponsabile di Pyongyang” che “deve abbandonare tutti gli esperimenti nucleari e riguardanti missili balistici in maniera irreversibile”, si legge nella missiva firmata da firmata da Paolo Gentiloni, Angela Merkel, Justin Trudeau, Emmanuel Macron, Shinzō Abe, Theresa May, Donald Trump, Jean-Claude Juncker, Donald Tusk.
I capi di Stato e di governo del G7, Juncker e Tusk si sono detti pronti a “rafforzare ancora le misure che puntano a raggiungere l’obiettivo di fermare i test nucleari della Corea del Nord” ma hanno fatto anche appello al Consiglio di sicurezza dell’Onu affinché si assuma “le sue responsabilità” e “lavori per l’adozione di una nuova ed efficace risoluzione che includa misure più forti”.
Il test nucleare di Pyongyang del 3 settembre scorso è il primo all’idrogeno ma il sesto nella storia del Paese. La prima detonazione è del 2006, sotto la guida del “caro leader” Kim Jong-il, subito condannata dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu che varò poi la risoluzione 1718 per “eliminare tutte le armi nucleari e di distruzione di massa, e i missili balistici”. Seguirono un’intesa e la distruzione della torre di raffreddamento dell’impianto nucleare di Yongbyon ma nel 2009 esplose un altro ordigno. Il terzo arriva nel 2013 con Kim Jong-un. Il “giovane generale” autorizza una quarta esplosione nel gennaio del 2016 e una quinta a settembre, la più potente nella storia del Paese fino a quella di ieri, programmata per armare un submissile continentale. Secondo alcune stime riportate da Kim Young-woo, capo della commissione Difesa del parlamento di Seul, l’ordigno avrebbe una potenza di 100 chilotoni, ovvero di cinque volte superiore alla bomba di Nagasaki sganciata dagli americani nel 1945.