Roma – Tajani potrebbe lasciare in anticipo la presidenza del Parlamento europeo per fare il presidente del Consiglio in Italia. L’ipotesi, di cui Eunews aveva già scritto tempo fa, sembra prendere forza. Tanto che anche il Corriere della sera di oggi gli dedica un titolo, e subito piovono attestati di stima da compagni di partito e di coalizione di Tajani, anche se il diretto interessato nega di essere in corsa per la guida dell’esecutivo: “Sto bene dove sto, al Parlamento europeo”, ha dichiarato in una intervista a Radio Cusano.
Secondo i retroscena riportati da Tommaso Labbate sul Corsera, il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, sarebbe certo di una vittoria alle prossime elezioni politiche e avrebbe già pronto il nome di Tajani da proporre a capo dell’esecutivo, a patto che il suo partito vinca il confronto con la Lega all’interno del centrodestra. Se fosse invece il Carroccio a prevalere sull’alleato, va da sé che il candidato premier sarebbe il segretario leghista, Matteo Salvini, o comunque una camicia verde.
L’elevata incertezza del panorama politico attuale, alimentata dall’assenza di una legge elettorale omogenea per Camera e Senato, non consente di fare pronostici affidabili, ma l’ex cavaliere, anche sulla spinta delle battute d’arresto dei populisti registrate in Olanda e in Francia, e quella attesa in Germania, ritiene che l’anti-europeismo potrebbe non pagare in termini di consensi. Tanto più che anche i 5 stelle lo hanno capito, e da tempo hanno ammorbidito le loro posizioni, derubricando il referendum anti-euro ad arma per negoziare migliori condizioni di permanenza nell’Eurozona.
Tajani, da parte sua, è spesso in Italia – oggi e domani sarà a Norcia e Spoleto nei territori colpiti dal sisma, e venerdì a Roma – quasi come fosse in campagna elettorale. Anche la sua retorica, vedi la proposta di impiegare per la chiusura della rotta del Mediterraneo le stesse risorse di quelle offerte alla Turchia, sembra quella da confronto elettorale. Chissà che non stia davvero accarezzando l’idea di spostarsi da Strasburgo a Palazzo Chigi.
Il presidente dell’Europarlamento smentisce, e conferma piena fiducia e fedeltà al leader di Arcore: “Per quanto riguarda la guida del centrodestra, credo che il miglior candidato per la vittoria si chiami Silvio Berlusconi”, indica. Ma l’articolo di oggi sul Corriere ha già prodotto attestati di stima da parte dei colleghi di partito e di coalizione. Si sono espressi a favore di una sua candidatura alla premiership. Da Renato Schifani a Mara Carfagna, passando per Alessandra Mussolini, il coro di chi vede in Tajani l’uomo giusto per il prossimo esecutivo è nutrito.
Scontata, invece, l’opposizione di Salvini, secondo il quale Tajani “è responsabile di tutte le scelte di questa Europa, dove governa insieme al Pd”. In effetti, sembra pressoché impossibile che la Lega, dopo una campagna sovranista e dura contro l’Ue, possa appoggiare un europeista convinto come Tajani, anche dopo il voto. Più facile allora che l’attuale presidente del Parlamento europeo sia sì la scelta indicata da Berlusconi, ma non per guidare un governo di centrodestra, bensì una coalizione con il Pd. Rimane questa la strada più probabile, infatti, soprattutto dati gli equilibri e la legge elettorale attuali.