Bruxelles – L’idea di un’Europa a più velocità ha un nuovo sostenitore. Un’Europa che potrebbe vedere alcuni Stati procedere verso una maggiore integrazione, lasciando indietro quelli più reticenti, nella speranza che, in seguito, decidano di aggiungersi al “gruppo di testa”. Almeno, questa è la linea rilanciata dal presidente francese Emmanuel Macron che, come riportato da Euobserver, ha dichiarato di voler presentare dieci nuove proposte concrete per riformare l’Unione dopo la Brexit.
“La nostra generazione ha la responsabilità di ricostruire l’Europa”, ha affermato il presidente francese, secondo cui il voto britannico del giugno del 2016, che ha deciso per il divorzio tra il Regno Unito e l’Ue, ha dimostrato che l’Europa deve essere “più innovativa” e “andare avanti se vuole evitare di scomporsi”. Per questo, “dobbiamo pensare all’Europa in vari formati, procedere con gli Stati che vogliono farlo, senza essere ostacolati da quelli che non vogliono andare avanti così velocemente”, ha esortato Macron, aggiungendo che l’Europa deve essere “protettiva” e “più vicina ai propri cittadini”.
Rafforzare l’eurozona, le politiche sociali, la difesa, l’immigrazione e gli interventi a favore dei giovani e della cultura: queste alcune delle proposte che il presidente ha annunciato di voler presentare in seguito alle elezioni tedesche del prossimo 24 settembre. E senza fornire ulteriori delucidazioni in merito a ciò, Macron si è limitato a indicare che i leader europei dovrebbero “definire obiettivi, intenzioni e criteri convergenti”, sulla base di cui verranno sviluppati “formati ad hoc e cooperazioni rafforzate”.
Anche il primo ministro belga, Charles Michel, e il primo ministro lussemburghese, Xavier Bettel, hanno dichiarato in una conferenza stampa congiunta insieme al presidente francese, l’intenzione di voler creare una “coalizione di paesi interessati a riformare l’Ue”. “L’eurozona e l’area Schegen – ha puntualizzato Macron – sono segni evidenti che l’Europa è già stata un blocco a più velocità. E coloro che sostengono che un’Unione a più velocità tradisca l’Europa stessa, non guardano a come l’Europa funziona oggi”.