Bruxelles – La Polonia insiste, ancora, sulle riforme del sistema giudiziario e risponde a Bruxelles che le sue contestazioni sono “prive di fondamento”. Secondo il ministero degli Esteri polacco, “il processo legislativo che ha l’obiettivo primario di riformare il sistema giudiziario è in linea con gli standard europei e risponde alle aspettative sociali che si sono sviluppate negli anni”. L’opinione da parte polacca, come riportato da euobserver, dunque, si scontra con quella della Commissione europea che, il mese scorso, aveva inviato a Varsavia una lettera di messa in mora, lanciando una procedura di infrazione proprio per la riforma giudiziaria portata avanti dal partito di maggioranza polacco, Diritto e giustizia (PiS). I reclami inviati da Bruxelles a Varsavia sono parte di una procedura di vigilanza dello stato di diritto che potrebbe concludersi con la sospensione del diritto di voto del Paese durante le riunioni del Consiglio.
Dall’invio della lettera le autorità della Polonia avevano un mese di tempo per poter rispondere ai rilievi sollevati dalla Commissione e giustificare le quattro leggi sulla riforma giudiziaria approvate all’inizio dell’estate. La reazione, da parte del governo polacco, è arrivata proprio alla data di scadenza del tempo a disposizione del Paese.
Il ministero polacco, oltre a ribadire l’insensatezza dei dubbi avanzati da Bruxelles, ha riferito di aver inviato un file di 12 pagine con spiegazioni legali più “esaustive”, al fine di supportare la sua posizione, nonché di essere aperto alla possibilità di intraprendere un “dialogo”, ma soltanto a condizione che ciò non riguardi “questioni politiche”.