Bruxelles – Ue e Regno Unito si siedono di nuovo al tavolo delle trattative per stabilire i termini del divorzio e, a un mese dalla conclusione del secondo round di negoziati, sembra che a prevalere sia ancora l’incertezza delle posizioni britanniche. “Ad essere sincero sono preoccupato” ha esordito il capo negoziatore dell’Ue Michel Barnier all’apertura della settimana che lo vedrà impegnato nel terzo ciclo di negoziati per la Brexit insieme alla sua controparte britannica, il ministro David Davis.
“Il tempo passa velocemente. Abbiamo letto molto attentamente i documenti del governo britannico, ma abbiamo bisogno delle posizioni del Regno Unito su tutte le questioni che riguardano la separazione”, ha spiegato Barnier, ribadendo ancora una volta la necessità di “posizioni chiare, al fine di portare avanti negoziazioni costruttive”. “Prima sgomberiamo il campo dalle ambiguità – ha incalzato Barnier – prima saremo nella posizione di discutere le relazioni future e i termini per un periodo di transizione”. “Le linee guida del Consiglio Ue sono chiare – ha precisato il capo negoziatore dell’Ue – e i 27 Stati membri e il Parlamento europeo sono uniti e non accetteranno che le questioni riguardanti l’uscita del Regno Unito dall’Ue non vengano affrontate in modo adeguato”.
Sulla natura dei documenti chiamati in causa da Barnier, Davis non si è sbilanciato. Si è limitato a ricordare che sono “il prodotto di un duro lavoro e di riflessioni dettagliate che hanno avuto luogo negli ultimi dodici mesi”, e la base di quello che spera un “dialogo costruttivo tra la Commissione e il Regno Unito”.
Il quadro, all’inizio dei negoziati che si concluderanno giovedì, sembra di un Barnier preoccupato che tuttavia si dice pronto ad “intensificare i negoziati”, e di un Davis piuttosto speranzoso, che insiste sulla volontà di muovere i negoziati su “questioni tecniche”, chiudendo i punti su cui viene trovato un accordo e approfondendo le tematiche su cui le due parti si scontrano. Per arrivare a posizioni comuni chiede “maggiore flessibilità e immaginazione”. “Il nostro obiettivo – ha ricordato in conclusione il Segretario di Stato britannico per la Brexit – resta lo stesso: vogliamo arrivare ad un accordo che sia nel migliore interesse sia dell’Ue che della Gran Bretagna, e per le persone e le imprese europee. Siamo pronti a rimboccarci le maniche e metterci al lavoro”.